Strade Bianche, il direttore Vegni fa il bilancio. Sul Giro d'Italia a Siena: "È possibile ma tra il dire e il fare..."

"Per apprezzamento e per quello che dicono i corridori la Strade Bianche è già una monumento, anche se per essere iconica come le altre non ha ancora l'anzianità giusta"

Di Filippo Meiattini | 4 Marzo 2024 alle 17:02

Al compimento del 18esimo anno di età la Strade Bianche diventa grande e il futuro sembra più roseo che mai. Tadej Pogačar con la bici sollevata in Piazza del Campo, il sorpasso Lotte Kopecky su per la salita di Santa Caterina e gli oltre 7000 partecipanti alla Gran Fondo sono le tre istantanee del weekend. Non è un caso che gli addetti ai lavori abbiano iniziato a considerare la Strade Bianche al pari di una ‘classica monumento’, cioè le cinque corse storiche del ciclismo: Milano-Sanremo, il Giro delle Fiandre, la Parigi-Roubaix, la Liegi-Bastogne-Liegi e Il Lombardia.

Lo stesso direttore del ciclismo di Rcs Sport, Mauro Vegni, ha ammesso durante la trasmissione Domenica Sport Sera che “per apprezzamento e per quello che dicono i corridori la Strade Bianche è già una monumento, anche se per essere iconica come le altre non ha ancora l’anzianità giusta”.

Il parere positivo non è solo dei corridori ma anche del pubblico, a testimoniarlo ci sono le spettacolari immagini dei tifosi assiepati lungo tutto il percorso che si snoda nel territorio senese. Se è vero il detto che ‘l’appetito vien mangiando’ è naturale il pensiero che una tappa del Giro d’Italia a Siena possa diventare realtà, anche se non mancano gli aspetti critici: “Certamente riteniamo che sia possibile, una città come Siena per noi è un punto di riferimento, anche per via di tutto quello che fa per noi nei giorni delle Strade Bianche – ha detto il direttore Vegni -. Però tra il dire e il fare, si sa, c’è di mezzo il mare. In particolare, bisogna vedere la struttura del percorso, gli aspetti logistici ed economici. Il Giro d’Italia è invasivo, cambia la fisionomia della viabilità di una città con vari risvolti, per esempio solo per la corsa è necessario un ‘fermo’ completo di tre ore”.

Con il sogno di tornare a vedere la storica corsa a tappe nel nostro territorio, è già tempo di pensare alle Strade Bianche del 2025. L’edizione di quest’anno è stata un successo ma c’è sempre qualcosa da migliorare, anche secondo la società organizzatrice Rcs: “Probabilmente bisogna fare qualcosa in più nella giornata di venerdì – ha spiegato Vegni -. Le gare hanno vita propria ma c’è bisogno di più traino prima delle corse. Quest’anno ci abbiamo provato con la presentazione delle squadre ma dobbiamo rendere il weekend ancora più lungo, riuscire in qualche modo ad unire lo sport alla cultura”.

Filippo Meiattini

Filippo Meiattini è nato a Siena il 13 gennaio del 1999. A febbraio del 2021 è diventato giornalista pubblicista. Non ama parlare di sé, soprattutto in terza persona.



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