Studenti cercano "erba" a Siena: "In piazza San Francesco"

Di Redazione | 23 Settembre 2017 alle 23:54

Studenti cercano "erba" a Siena: "In piazza San Francesco"

Studenti cercano droga a Siena sul social di Unisi

Un messaggio estremamente diretto su Spotted Unisi: “Una ragazza ci scrive: Ma erba a Siena????????”. E subito dopo arriva la risposta che può avere una doppia traduzione: “Prova in Piazza San Francesco: ci sono dei signori vestiti di nero dispostissimi a darti una mano..”, che presumibilmente vuole indicare ironicamente i carabinieri che hanno lì la caserma, ma che può avere anche un’altra lettura.

In effetti negli ultimi tempi Piazza San Francesco è frequentatissima di giorno e di notte. Nel pomeriggio, fino all’ora di cena, è diventata il luogo di ritrovo di tutti gli adolescenti della città. Sono divisi in piccoli gruppi, chi a sedere sui muretti, chi nelle panchine, sparsi per tutta la piazza. Nel periodo delle vacanze sono sempre i più giovani a frequentare la piazza anche dopo cena, ma con la riapertura delle scuole e la ripresa delle lezioni universitarie, la notte è cambiata l’età dei frequentatori, tutti molto più grandi. Non è raro sentire nell’aria l’odore di qualche canna.

E’ quindi verosimile che i tanti angoli bui, e la strada per la risalita, possano essere luoghi di piccolo spaccio.

Resta comunque lo sconcerto nel vedere che una studentessa universitaria ponga con tanta tranquillità la domanda su dove si possa reperire “erba” a Siena.

Spotted è un sistema di comunicazione che va di gran moda nelle università e quella di Siena lo ha da tempo.

Spotted significa letteralmente “adocchiato” o “avvistato”. L’amministratore apre la pagina Spotted (su Facebook) dedicata alla scuola.

Da lì i ragazzi possono inviare i loro segreti: commenti in genere su ragazzi dell’altro sesso, dichiarazioni, richiesta di incontri. Con il passare del tempo i post sono diventati sempre più espliciti, spesso anche osceni o di provocazione.  L’amministratore li riceve, con messaggio privato, e li pubblica. Coprendo, ovviamente il nome di chi ha inviato la rivelazione. Con un codice è comunque possibile rispondere, ma sempre passando attraverso l’amministratore.

Quindi il tutto resta anonimo.

Un anonimato che ha toglie le inibizioni e Spotted Unisi è già salito alla ribalta delle cronache nel periodo dei problemi di via Pantaneto, con una “chiamata alle armi” degli studenti fuorisede.

Adesso siamo passati direttamente alla ricerca di droga via Spotted.

 



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