Toc d’Oro: le nozze d’oro della cucina contradaiola nella Società della Giraffa

Cinquant’anni di sfida ai fornelli. Al via dal 22 ottobre: quindici contrade, oltre centocinquanta cuochi e un calendario di cene per celebrare la tradizione senese nel cuore di Provenzano

Di Redazione | 11 Ottobre 2025 alle 16:00

Non ci sono squilli di tromba, solo il rumore dei coltelli sulle assi di legno, il vapore delle pentole, le voci che si rincorreranno delle ‘brigate’ che si preparano a entrare in scena. È così che, da ottobre ad aprile, la Società della Imperiale contrada della Giraffa diventa il palcoscenico di una sfida che attraversa cinquant’anni di storia che valgono come un matrimonio ben riuscito: il Toc d’Oro. Quindici rioni, si contenderanno il titolo tra le mura di Provenzano, riportando in vita una tradizione nata nel 1975 e tornata oggi con nuova energia.
In cucina, centocinquantatré persone – settantaquattro uomini e settantanove donne – si alterneranno in squadre di dieci cuochi ciascuna, pronte a raccontare la propria Contrada con un menù che parte dall’antipasto e arriva fino al secondo. Le cene, riservate a duecento partecipanti ogni volta, saranno distribuite fra i contradaioli ospiti e quelli della Giraffa, che accoglie tutti nella propria società. Il regolamento è chiaro: ogni piatto sarà giudicato da una giuria tecnica di cinque esperti e da una giuria popolare composta dai commensali. Il voto degli esperti peserà per il 60%, quello del pubblico per il 40%. I voti verranno dati con attenzione, anche nelle frazioni di 0,25, e le schede resteranno sigillate fino alla fine.
L’onorando Gianni Mazzoni rivive la storia con parole semplici: “Ho dei bellissimi ricordi legati a quando ero adolescente. Siamo felici di aver ripristinato questa tradizione: c’è nuovo entusiasmo attorno a una bella iniziativa, la cui ultima edizione risale al 2013. Abbiamo cercato anche di ricostruire la storia di tutte le edizioni passate: per esempio, la prima nel 1975 vinse la Trieste guidata da Enrico Montereggi”. E aggiunge: “Ricordo con affetto l’ideatore di questa bella iniziativa, Bruno Tanganelli: per me era un vero punto di riferimento, rivedo ancora il suo volto. Aveva un carattere non sempre facile, ma dietro c’era tutta la profondità del rione”.
La presidente della Società della Giraffa, Angela Noferi, racconta la soddisfazione dell’organizzazione: “Non è stata semplice anche dal punto di vista operativo. Non è facile inserire tutte le date nel calendario, perché oltre a ospitare le 15 contrade, ci sono anche le attività interne della contrada. Tuttavia, è un piacere, perché è bello vedere che ben 15 contrade hanno aderito a questa iniziativa, che era ferma dal 2013”. Noferi sottolinea inoltre l’importanza della giuria tecnica, selezionata tra professionisti della ristorazione, nonché il valore di una manifestazione che compie cinquant’anni e che oggi vede una partecipazione rinnovata e diffusa.
Il calendario è già stato stilato: si parte il 22 ottobre con la Lupa e la loro crespella di ricotta e castagne, si prosegue con la Civetta con la bouillabaisse, poi la Tartuca con tortino di pecorino, l’Onda con timballo di zucca e via via tutte le altre Contrade, ognuna con i propri sapori, le proprie storie e i propri cuochi. La serata conclusiva, il 29 aprile, sarà affidata ai padroni di casa: la brigata della Giraffa chiuderà con tartare alla francese, risotto ai mirtilli e costoline di agnello in crosta.
Il Toc d’Oro rivive e festeggia 50 anni, un modo di tenere insieme la città, di riconoscere il valore di ogni Contrada e di ritrovarsi, anno dopo anno, intorno a una tavola condivisa. In ogni piatto, una storia; in ogni serata, la possibilità di sentirsi parte di qualcosa che continua e si rinnova. Tutto questo accadrà, semplicemente, nella Società della Giraffa.

Andrea Bianchi Sugarelli



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