Tommaso Franchi si racconta a Siena Tv, dal Grande Fratello alla ricerca di normalità

Prima intervista da quando ha lasciato la Casa più spiata d’Italia

Di Simona Sassetti | 13 Agosto 2025 alle 17:30

Dalla porta rossa alle strade di Siena. Tommaso Franchi, uno dei volti più amati dell’ultima edizione del Grande Fratello, ha sorpreso tutti scegliendo di tornare al suo lavoro, alla vita semplice e al legame viscerale con la città e la contrada. Niente inseguimenti alla fama: per lui, il successo non è apparire, ma restare sé stessi. In questa prima intervista dopo la fine del reality, ha messo in evidenza la forza della normalità, il peso della visibilità e l’importanza di avere “un mestiere tra le mani”, come quello dell’idraulico. In un’epoca in cui la fama sembra essere l’obiettivo di molti, Tommaso, durante Buongiorno Palio, racconta la bellezza di non lasciarsi sedurre troppo dalle luci della ribalta.

A Siena l’orgoglio cittadino e contradaiolo è fortissimo. Quando una persona fa un percorso particolare, si sente forte questo calore. Lo hai sentito anche tu?
“Certo, l’ho sentito, ma in realtà non me lo meritavo, perché non è che ho fatto chissà cosa di importante. Ma qualsiasi cosa tu faccia, bene o male, la città ti è sempre accanto, e questo è bello, bellissimo. Non sono un medico, non sono uno che ha scoperto qualcosa, però allo stesso tempo il calore te lo fanno sentire comunque”.

Nell’ultima settimana sei finito sotto i riflettori, tra polemiche e articoli. Come vivi questa esposizione?
“Uscito da lì, devi mettere in conto che sei un personaggio pubblico, quindi soggetto a commenti di qualsiasi tipo. La cosa che ho capito io è che preferisco far parte del pubblico che essere un personaggio, quindi sinceramente mi defilo un po’ da tutto questo, da quello che questo contesto ti porta dietro, da queste rogne. Ho deciso di seguire la mia strada, quella che era prima”.

Sui social hai scritto: “Meno male che ho un mestiere tra le mani”..
“Io purtroppo da contratto non posso andare nello specifico, quindi mi sono limitato a dire quello. Però il dettaglio ‘ho un mestiere tra le mani’ è una cosa fondamentale, al giorno d’oggi. Credo sia una cosa che qualsiasi ragazzo dovrebbe capire: è fondamentale”.

Che mestiere facevi prima del Grande Fratello?
“Mi sono diplomato con 60, il minimo, al liceo scientifico. Poi ho fatto vari lavori, l’ultimo dei quali era l’idraulico. È stata una scelta nata dopo aver provato tante cose. È un mestiere che mi dà soddisfazione, perché faccio qualcosa di tangibile. Mi piace aggeggiare, come si dice in toscano, con le mani. Mi piace girellare con il furgone, fare due chiacchiere. È un lavoro che mi piace”.

 E ora come ti vedi da grande?
“Mi piacerebbe stare sempre qui o nei dintorni, avere qualche cavallino da accudire. Indipendentemente dal lavoro. Credo che manterrò quello che faccio. Adesso continuo con la formazione, non ho intenzione di mettermi in proprio”.

Molti sfruttano la popolarità per entrare nel mondo dello spettacolo. Tu no..
“Questa è la prima intervista che faccio dal 31 marzo. Ogni settimana mi contattano, ma non mi interessa. L’ho vissuta come un’esperienza di vita, un esperimento. Non era neppure una mia idea: mi hanno candidato gli amici, dopo che il programma mi aveva scritto. È stato un caso. Non è mai stata la mia intenzione e sono contento di aver mantenuto questa linea, perché è facile perdersi. Bisogna ricordarsi che è un fuoco di paglia: esci da lì e non hai imparato niente di concreto. Ho fatto un’esperienza, ma non una scuola di recitazione. Quindi la cosa principale per me è stata tornare a fare quello che facevo qui”.

Com’era la vita lì dentro?
“Più il percorso continua, più diventi debole. Dopo sei mesi esci stanco, tanto stanco. Non è un programma meritocratico: arrivare in fondo non significa aver fatto meglio di chi è uscito prima. Forse la gente si è rivista in me come una persona normale, tranquilla.

Ha notato l’umiltà?

“Normalità..”

Normalità nonostante la visibilità. Pro e contro..
“Ci sono cose belle, come tanti regali e apprezzamenti, ma anche aspetti che fanno storcere il naso. Alcuni fan ti seguono tanto, fino a diventare soffocanti. Sono pro e contro: di pro, sinceramente, non ce ne sono molti. Dipende da come sei fatto. Ti arrivano regali che ti fanno pensare: ma io cosa ho fatto per meritare questo? Ti resta quasi un senso di disagio”.

Se avessi partecipato più avanti, sarebbe stato diverso?
“No. È stato il momento giusto. Più avanti non l’avrei accettato, perché avrei avuto già qualcosa che mi permetteva di dire no. A 24 anni puoi spaziare da un ambito all’altro senza avere rimorsi”.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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