Tribunale di Siena, furti nelle aziende agricole: in aula i dettagli dell’inchiesta

Sentiti i carabinieri al processo contro due imputati accusati di una serie di colpi tra Montepulciano e Città di Castello nel 2022. Refurtiva per oltre 170mila euro tra olio, contanti e fitofarmaci. Sentenza attesa a marzo 2026.

Di Redazione | 8 Dicembre 2025 alle 9:00

Tribunale di Siena, furti nelle aziende agricole: in aula i dettagli dell’inchiesta

Si è tenuta presso il tribunale di Siena una nuova udienza del processo che vede imputati due uomini (altri quattro tra campani e pugliesi sono già stati condannati con rito abbreviato), residenti in Toscana, accusati di aver messo a segno una serie di furti aggravati ai danni di aziende agricole tra la provincia di Siena e l’Umbria. I fatti contestati risalgono ai primi mesi del 2022 e riguardano, in particolare, tre colpi avvenuti a Montepulciano e a Città di Castello.

Davanti al giudice Alessandro Maria Solivetti Flacchi sono stati ascoltati duelli militari del Nucleo Investigativo dei Carabinieri, che hanno ricostruito in aula l’attività d’indagine coordinata dal vice procuratore onorario Maria Sebaste. Gli investigatori hanno spiegato che l’inchiesta partì dopo un furto avvenuto al Frantoio di Montepulciano nel gennaio 2022, dove vennero rubati oltre 7.600 litri di olio, per un danno pari a circa 60.000 euro. Successivamente, la banda avrebbe colpito anche una cantina, sempre a Montepulciano, portando via 950 euro in contanti.

Il furto di maggior rilievo, secondo la ricostruzione della procura, è quello compiuto nella notte tra il 4 e il 5 aprile 2022 a Città di Castello. In questa occasione, i ladri si introdussero in un’azienda agricola della zona industriale passando da un ingresso secondario e, dopo aver forzato catene e cancelli, riuscirono ad asportare fitofarmaci e materiale agricolo per un valore di oltre 110.000 euro. Secondo i carabinieri, la refurtiva fu caricata su un tir, la cui presenza venne confermata dalle telecamere di sorveglianza e da tracce rinvenute sul posto.

Durante l’udienza, i militari hanno spiegato che le indagini si sono avvalse anche delle intercettazioni telefoniche, che consentirono di captare alcune conversazioni tra gli indagati. Da queste risultò che la banda stava organizzando un colpo proprio nella zona industriale di Città di Castello. Nonostante i sospetti degli investigatori e il tentativo di intervento, non fu possibile identificare in tempo l’azienda obiettivo, e il furto venne portato a termine con successo.

I testimoni hanno inoltre sottolineato che la banda aveva effettuato sopralluoghi nei giorni precedenti e che per ogni colpo venivano usati diversi veicoli, tra cui furgoni e camion, in grado di trasportare grandi quantità di merce. Un dettaglio emerso dalle indagini riguarda una traccia di colore lasciata dal mezzo pesante contro una colonna dell’azienda derubata, elemento che, insieme alle immagini delle telecamere, ha rafforzato gli indizi a carico del gruppo.

Gli imputati, tutti di nazionalità italiana, sono accusati di furto aggravato in concorso, con l’ulteriore aggravante della violenza sulle cose e del danno patrimoniale di particolare gravità. Per alcuni di loro la procura contesta anche la recidiva.
La difesa, rappresentata dall’avvocato Luisa Sacheli, ha messo in discussione la ricostruzione degli inquirenti, chiedendo maggiore chiarezza sull’identificazione dei responsabili e sulla dinamica dei fatti.
La prossima udienza è fissata per il 21 gennaio 2026 in cui dovrà essere ascoltato un ulteriore teste e il 4 marzo è prevista la discussione con sentenza per gli ultimi due imputati.

Andrea Bianchi Sugarelli



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