Ubriaco travolse Stella Manzi, condannato a cinque anni e mezzo

Di Redazione | 4 Febbraio 2017 alle 15:53

Ubriaco travolse Stella Manzi, condannato a cinque anni e mezzo

Stella aveva 9 anni ed era figlia del fantino Ercolino. La mamma: “Pena ridicola”

È stato condannato a 5 anni e mezzo di reclusione dal Giudice Castriota Daniel Domnar, rumeno reo confesso per l’incidente avvenuto il 26 dicembre 2013 ad Aprilia, in cui ha perso la vita Stella Manzi di 9 anni, figlia del fantino Ercolino.

Durante l’ultima udienza al tribunale di Latina, Domnar ha reso confessioni spontanee. Per lui l’accusa era di omicidio colposo (ancora non esisteva la legge sull’omicidio stradale che non ha effetto retroattivo) ed il pm aveva chiesto una condanna a 6 anni.

Domnar, all’epoca 23enne, era alla guida su un’auto rubata, senza patente e soprattutto sotto effetto di alcol e cocaina: viaggiava contromano sulla Nettunense al confine tra Aprilia e Nettuno, quando ha preso in pieno l’auto in cui viaggiava la famiglia Manzi, la mamma Giannina, le due figlie Stella e Selvaggia.

Dopo essere fuggito dai domiciliari ed essersi reso irreperibile per oltre un anno, poi rintracciato in Irlanda ed estradato esattamente un anno fa, a Daniel Domnar è stato negato per due volte il patteggiamento. Accusa e difesa si sono scontrate sul fatto che Stella non fosse assicurata alle cinture di sicurezza al momento dell’impatto: una attenuante che ha influito sulla responsabilità dell’imputato.

Ieri Domnar ha chiesto scusa alla famiglia Manzi per il dolore causato dal suo comportamento, ma non voleva essere additato come un assassino perché si era trattato – ha detto – di un errore, il primo della sua vita. Una dichiarazione che non ha soddisfatto la famiglia Manzi, che ha ritenuto le scuse tardive.

Comprensibile la rabbia della mamma di Stella per questa sentenza che non rende giustizia alla morte tragica di una bambina di appena 9 anni: “Pochi, troppo pochi. Fra 90 giorni vedremo le motivazioni, ma non capisco come non ci siano aggravanti per quello che ha fatto”.

L’ubriachezza al volante, l’auto rubata, la fuga dai domiciliari e un anno di latitanza. Giannina era convinta che gli elementi in questione avrebbero pesato di più nella valutazione complessiva, che sarebbero serviti “ad avere giustizia”.



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