“Un fiore per sua madre. L’ho regalato a mia figlia”: la storia che vince il premio di QuaViO

Il dono di Marisa, madre adottiva, per tutelare la memoria della mamma naturale che non c'è più. La bella storia arriva dalla provincia di una Siena che non smette di stupire

Di Giuseppe Saponaro | 23 Maggio 2021 alle 8:46

“Un fiore per sua madre. L’ho regalato a mia figlia”: la storia che vince il premio di QuaViO

“Questo bellissimo fiore è arrivato a Colle di Val d’Elsa ma, con il pensiero, è andato molto più lontano. In Slovacchia. E’ un dono per mamma Kristinka che è in cielo e veglia su sua figlia. Io l’ho regalato a mia figlia Natasa”.

Parole commoventi giunte sul telefonino di QuaViO (Qualità della Vita in Oncologia) insieme alla foto nella quale Marisa stringe forte la giovane ragazza che, all’età di 4 anni, ha adottato.

E’ una storia di amore incondizionato quella che vi stiamo per raccontare. Un sentimento che va oltre i confini nazionali o i legami di sangue per evidenziare, con un semplice fiore, tutto il fascino della vita. Proviamo a spiegare perché la foto si è aggiudicata il premio che l’organizzazione di volontariato senese, che si occupa di cure palliative, ha deciso di istituire in occasione della recente “Festa della mamma”. Un premio rappresentativo, non in denaro ma in cultura, con al centro il tema della tutela del fine vita fino all’ultimo istante.

Marisa e Ciro sono due ragazzi del sud Italia. Siamo intorno al 1960 e molti connazionali sono costretti ad emigrare verso terre più ricche economicamente. Le rispettive famiglie scelgono la Svizzera. Li i due ragazzi crescono e si conoscono. Di più: si fidanzano. Si sposano nel 1987. Il piccolo stato oltre le Alpi è ospitale ma a loro manca la propria terra. Decidono di tornare nel bel paese: Ciro fa il cuoco troverà un’occupazione. Vengono accolti dalla bellissima provincia senese che gli offre una casa e un’opportunità professionale. Bene così. Purtroppo, figli naturali non arrivano e i nostri protagonisti decidono, con coraggio, di adottare.

Anno 2000, destinazione Slovacchia, obiettivo Natasa. Marisa racconta. “Siamo arrivati nell’istituto che accoglieva questi bimbi senza genitori. In uno stanzone, lei era li che ci aspettava. Seduta con 2 codine bellissime. Aveva 4 anni. In quel momento, ho capito di essere diventata mamma”.
Nel 2011 il cerchio si chiude. Arriva Kristian, fratello naturale di Natasa, per un’altra adozione che profuma di piccolo miracolo. Oggi i due ragazzi hanno 20 e 19 anni e questa è una famiglia che, nelle sue difficoltà, vive perfettamente integrata socialmente.

Allora quel fiore? Marisa precisa: “nel 2008 abbiamo saputo che Kristinka, madre naturale dei miei figli è, purtroppo, deceduta. Devo a lei la mia felicità e voglio che sia sempre vivo il suo ricordo”. Una mamma che non vuole sostituirsi ad un’altra mamma ma che regala un fiore alla figlia per tutelarne la memoria.

Al di là del premio una storia che fa riflettere. L’amore vince.

Giuseppe Saponaro

Giornalista pubblicista da oltre 15 anni, si occupa di comunicazione nel pubblico impiego. Ha lavorato in Italia e all'estero. Si dice onorato di risiedere a Siena, città che vede crescere i suoi figli. Parla e scrive di sport ed attualità: nel suo passato radio e carta stampata. Nel presente il web.



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