Il mondo accademico italiano e di tutta Europa prende le distanze da ogni tipo di violenza e dalla guerra in atto in Ucraina, il luogo del sapere per eccellenza infatti insegna la cultura e il principio universale della pace. Anche il Rettore dell’Università per stranieri di Siena Tomaso Montanari denuncia la gravità del documento firmato da alcuni Rettori delle università russe in sostegno a Putin e alla guerra, ma al contempo ritiene che l’intera comunità scientifica russa non debba essere vittima di questa guerra per cui non ha nessuna colpa. Per questo anche Unistrasi farà la sua parte in sostegno degli studenti e dei docenti ucraini, ma anche russi.
“La ministra Messa lascia alle Università l’autonomia sul decidere come continuare i rapporti sostanziali con le comunità scientifiche e gli studenti e docenti delle università russe – spiega Montanari – lo facciamo sostenendo gli studenti russi che sono da noi e che hanno difficoltà a ricevere le borse per i blocchi che ci sono, l’Università si farà carico delle rette e accoglierà docenti che fuggono in dissenso. Vanno aiutati poi in primis alunni e docenti ucraina in fuga”.
Un’altra battaglia che l’Università per Stranieri sta intraprendendo è quella contro l’intolleranza che si sta generando anche nel nostro Paese verso la Russia e i russi, la cosiddetta russofobia iniziata già dalla sospensione, poi ritirata, della lezione su Dostoevskij del docente Paolo Nori da parte dell’Università Bicocca fino alla generalizzazione del sostegno alla guerra in Ucraina attribuita a tutti i cittadini russi.
“Il 31 marzo – annuncia il rettore – Paolo Nori terrà da noi il seminario che non ha potuto svolgere a Milano”.