Vaccini, Toscana manterrà obbligo: "Governo irresponsabile" e scatta la rivolta delle Regioni

Di Redazione | 5 Agosto 2018 alle 18:22

Vaccini, Toscana manterrà obbligo: "Governo irresponsabile" e scatta la rivolta delle Regioni

Oltre alla Toscana anche Lazio, Umbria, Marche,  Emilia-Romagna e Piemonte pronte ad approvare leggi che vanno contro lo stop all’obbligo dei vaccini per iscriversi a scuola

Rivolta delle Regioni contro lo stop all’obbligo dei vaccini per iscriversi a scuola. Oltre alla Toscana anche il Lazio, l’Umbria, le Marche sono pronte ad approvare leggi che vanno in senso opposto, anche in Emilia-Romagna si sta ragionando su come reagire dopo avere studiato con attenzione ciò che è passato in Parlamento anche per evitare possibili nuovi ricorsi dei no vax. Così come il Piemonte. La Regione Toscana guidata dal governatore Enrico Rossi è pronta a presentare il prima possibile un progetto di legge per “annullare” gli effetti degli emendamenti con cui venerdì la maggioranza gialloverde in Parlamento ha prorogato all’anno scolastico 2019-2020 l’obbligo di vaccinazione

A spiegarlo è il presidente della commissione Sanità in Consiglio regionale, Stefano Scaramelli (Pd): «L’evoluzione del quadro normativo nazionale- ricorda- e la richiesta avanzata proprio dalla nostra Regione di superare la dicotomia tra vaccini obbligatori e raccomandati ci consente, oggi, nell’ambito delle nostre facoltà legislative, di poter ipotizzare la correlazione tra la loro obbligatorietà e l’iscrizione quanto meno ai servizi nido e materne». Sono questi, in effetti, percorsi educativi non obbligatori e, pertanto, disciplinabili a livello regionale. «La scelta del governo e del Parlamento è ancora più irresponsabile perché col rinvio si nullifica una legge che già aveva prodotto effetti positivi nell’alzare i livelli di copertura della popolazione – sostiene l’assessore Stefania Saccardi -. Si tratta di un atto che mette in pericolo i più piccoli e soprattutto coloro che non possono vaccinarsi» In Toscana, assicura, «manterremo l’obbligo perché ha prodotto risultati positivi sulle coperture vaccinali e questo è un dato oggettivo».

 



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