Vannetti lascia il PD di Colle Val d'Elsa: "Partito chiuso e personalistico". Strappo con il locale, fiducia in Schlein e nel Regionale

La frattura tra livelli locali, provinciali, e regionali diventa un caso politico nella Valdelsa

Di Lorenzo Agnelli | 4 Dicembre 2025 alle 19:30

Vannetti lascia il PD di Colle Val d'Elsa: "Partito chiuso e personalistico". Strappo con il locale, fiducia in Schlein e nel Regionale

È un addio che pesa, quello di Riccardo Vannetti, che lascia “sbattendo la porta” il gruppo consiliare e la segreteria del Partito Democratico di Colle Val d’Elsa, ma non il partito nelle sue articolazioni regionale e nazionale. Uno strappo che arriva dopo settimane di tensioni e che certifica un conflitto ormai aperto tra il piano locale e quello regionale, a cui Vannetti è politicamente molto vicino.

La sua lettera, lunga e articolata, è un atto di accusa diretto alla dirigenza colligiana: “La segreteria si è trasformata in uno spazio chiuso, gestito in modo personalistico, dove le decisioni vengono prese da pochi”, scrive Vannetti, denunciando una deriva che, a suo dire, ha allontanato il PD locale dai valori di “trasparenza, collegialità e rispetto reciproco”.

La scintilla: il cortocircuito tra livelli del partito

Le frizioni, già evidenti negli ultimi mesi, prima in campagna elettorale e poi dopo le elezioni regionali, si sarebbero acuite negli ultimi giorni fino a rendere impossibile la convivenza politica. Secondo Vannetti, alcune scelte operate sul piano locale, e difese dal gruppo dirigente sia colligiano che provinciale, avrebbero aperto “un intreccio di interessi incompatibile con l’etica politica” che lui vorrebbe per il partito. Una presa di distanza che suona come una vera e propria delegittimazione dell’attuale leadership locale.

La contrapposizione non è però verso tutto il PD: anzi, Vannetti rivendica la sua totale fiducia nella linea nazionale di Elly Schlein e nel gruppo regionale, che definisce “progressisti, unitari e orientati al rinnovamento reale”. È una distinzione netta: rottura con Colle e Siena, continuità con Firenze e Roma.

“Da risorsa a ostacolo”: il racconto di un logoramento

Il passaggio più politico della lettera riguarda la dinamica interna: “Da risorsa, oggi vengo percepito come un ostacolo”, spiegando che avrebbe più volte chiesto “trasparenza, regole chiare e rispetto delle persone”, senza ottenere risposte. Da qui la decisione di dimettersi sia da capogruppo sia dalla segreteria. Non esce però dal PD: resterà iscritto e parteciperà all’assemblea, quasi a voler marcare il confine tra dissenso politico e rottura identitaria. “La politica non è un terreno privato da presidiare ma una comunità da far crescere”, afferma nel passaggio forse più duro.

Nella parte finale, Vannetti parla direttamente alla città: “Non cerco scontri ma dignità. Non cerco ruoli ma rispetto”. E ribadisce il suo impegno per Colle Val d’Elsa, “con la schiena dritta”, rivendicando di essere tornato residente in città e di voler continuare a lavorare per la comunità locale.

Una chiusura che sembra preludere a un ruolo politico futuro, pur fuori dalle attuali dinamiche dirigenziali del PD locale.

E ora? Le conseguenze per il PD colligiano

L’uscita di Vannetti dalla segreteria e dal gruppo consiliare rappresenta, di fatto, l’apertura di una crisi politica nel PD di Colle Val d’Elsa, che già da tempo mostra tensioni interne. Le parole dell’ormai ex capogruppo potrebbero aprire un dibattito più ampio dentro il partito provinciale, già messo sotto stress dai rapporti non sempre lineari con il regionale.

Lorenzo Agnelli

Giornalista pubblicista iscritto all'ordine dal 2020. Esperienza nel ruolo prima come corrispondente locale dalla Val d'Orcia e poi all’interno della redazione di Radio Siena Tv. Prendere parte alle discussioni e conoscere a fondo i fatti sono stati i fattori scatenanti della sua personale passione verso il giornalismo, concentrandosi principalmente sui fatti di cronaca che riguardano la collettività, come la politica e le sue incoerenze, materie da spiegare e rendere accessibili a tutti. Ama la città in cui lavora, Siena, e la sua terra, la Val d’Orcia, luogo capace di offrire bellezza paesaggistica ma anche umana, difficile da spiegare, ma che non si stanca mai di raccontare.



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