Variazione bus linea 3, anche le operatrici della Rsa Caccialupi lamentano disagi

Un altro problema sollevato dagli utenti è la mancanza di un collegamento diretto con l'ospedale delle Scotte

Di Filippo Meiattini | 11 Gennaio 2024 alle 19:00

La variazione di percorso della linea 3, prevista dalla riorganizzazione della rete urbana entrata in vigore all’inizio di questa settimana, danneggia notevolmente diverse realtà di Porta Tufi.

A sollevare la questione per prima è stata l’associazione Le Bollicine che in quella zona, ormai più di 10 anni fa, ha istituito Casa Clementina, luogo in cui ragazzi e ragazze con disabilità sperimentano tutt’ora l’indipendenza. Dopo l’associazione Le Bollicine anche gli operatori e le operatrici della Rsa Caccialupi, situata sempre in zona Porta Tufi, hanno ribadito il notevole disagio creato da questa variazione per i dipendenti della struttura e anche per i visitatori.

“I disagi sono enormi – ha dichiarato la coordinatrice della struttura Lucia Masciulli -. La nostra utenza è anziana e anche i parenti che vengono hanno una certa età. Adesso da Piazza Gramsci per arrivare da noi devono cambiare tre bus. Quindi c’è da considerare i tempi di attesa e, purtroppo, il rischio cadute. In più, un grosso disagio è la mancanza di un collegamento diretto con l’ospedale. Se, per esempio, il figlio di uno dei nostri ospiti deve portare un suo familiare ad una visita, e non guida la macchina, è costretto a prendere un taxi”.

Il problema del collegamento con Le Scotte è sollevato anche da una residente della zona, Rossella Marraccini: “Ci sono tanti anziani e non possono più direttamente all’ospedale con i mezzi, temo che dovranno prendere molti taxi”. Questo disagio, da un giorno all’altro, si è abbattuto anche sui lavoratori della Rsa Caccialupi: “Anche per noi andare a lavoro con i mezzi pubblici è diventato quasi impossibile. Non sono collegati tra di loro e quindi alla fine tutti sono costretti a prendere l’auto”.

Filippo Meiattini

Filippo Meiattini è nato a Siena il 13 gennaio del 1999. A febbraio del 2021 è diventato giornalista pubblicista. Non ama parlare di sé, soprattutto in terza persona.



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