Venti anni fa, oggi, il primo scudetto della Mens Sana Siena

Zukauskas: "E' stato un giorno meraviglioso, lacrime di gioia quel giorno. Stare a Siena per me era come essere a casa"

Di Silvia Sclavi | 5 Giugno 2024 alle 18:34

La prima volta non si scorda mai. Nemmeno dopo venti anni e tanti bocconi amari ingoiati. Venti anni fa, 5 giugno 2004, la Mens Sana Siena vinceva il suo primo scudetto, battendo 3-0 la Skipper Bologna di Basile e coach Repesa. La piccola Siena aveva compiuto l’impresa entrando di diritto nell’Olimpo del basket italiano. Un sogno che si avverava: il primo di otto scudetti (perché per noi sono e rimarranno sempre tali) e l’inizio di anni e successi indimenticabili.

Il 5 giugno 2004 era un sabato, un bel giorno di sole, caldo. Il palazzetto di Viale Sclavo riempito all’inverosimile, coreografia da brividi e aria tesa, tra la consapevolezza di essere i più forti, come dimostrato dal cammino fatto per arrivare fino a lì, e il timore che qualcosa andasse storto. Riguardandola dopo (perché lì per lì l’emozione era talmente tanta da non poter rimanere lucidi) la partita era già finita dopo il primo tempo. Il secondo fu soltanto il montare dell’attesa per poi far esplodere la gioia.

Tra gli indimenticabili giocatori biancoverdi agli ordini di coach Recalcati, c’era Mindaugas Zukauskas, “Minda” come tutti lo chiamavano, o il “sindaco” di Siena, come lo avevano ribattezzato i tifosi. Il “soldatino” dagli occhi di ghiaccio venuto dalla Lituania, un giocatore di quelli che non si possono inquadrare in un ruolo preciso, perché la sua versatilità gli consentiva di passare dall’ala piccola al numero quattro e, volendo, di giocare anche da guardia.

“Minda” oggi ha pubblicato sul suo profilo Facebook uno struggente ricordo di quel 5 giugno 2004, a testimonianza di quanto sia stato autentico l’attaccamento alla maglia biancoverde che dimostrava in ogni partita sul parquet.

Quello spirito che, consentiteci il paragone anche se azzardato, abbiamo ritrovato in quest’annata nella squadra allenata da coach Betti, nella filosofia del lavoro in palestra, nella compattezza del gruppo e nel legame con i tifosi che amano la propria squadra a prescindere (dalla categoria e dai risultati). Perché la Mens Sana non è solo una squadra di basket, la Mens Sana è una fede.



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