E’ durato oltre un’ora il confronto tra le rappresentanze sindacali dei lavoratori Beko e la presidente della Provincia di Siena Agnese Carletti. Sul tavolo, alla luce del recente accordo, le rassicurazioni avute dal Governo per la cassa integrazione e soprattutto il tema della reindustrializzazione del sito produttivo. Il tempo stringe proprio in merito a quelle rassicurazioni e l’attenzione è tutta focalizzata nella data del 3 luglio quando il Ministro Urso è atteso a Siena.
“Credo che siamo alle battute finali, domani mattina c’è poco una riunione ristretta nazionale sul testo da condividere per l’ammortizzatore sociale perché per noi è fondamentale che sia conservativo – ha spiegato Giuseppe Cesarano, segretario generale della Fim Cisl di Siena – perché nel piano industriale che prevede la reindustrializzazione non può essere un ammortizzatore sociale per dismissioni. La cosa fondamentale è che il Ministro il 3 luglio, come ha ribadito e che avrebbe fatta visita a Siena, per noi è fondamentale che lui porti l’acquisizione dello stabilimento perché insieme a quello poi possiamo lavorare a un nuovo soggetto industriale. Io credo che le cose stiano insieme, quelle che oggi abbiamo ribadito alla Provincia e dare attuazione a questo accordo perché sennò rischia di rimanere sulla carta e non ce lo possiamo permettere”.
“Quello che a noi interessa, al di là dei tecnicismi e delle tempistiche, per poter dare corpo poi alle procedure di incentivo all’esodo, è il nostro obiettivo prioritario è la reindustrializzazione – ribadisce Daniela Miniero, segretaria generale della Fiom Cgil di Siena -. Questo deve essere chiaro. Il tempo non ci distrarrà da quello che è l’obiettivo primario della dell’accordo. Noi non abbiamo penato a quel tavolo sette mesi con delle trattative anche fisicamente estenuanti per poter poi lasciar andare, chiudere, far morire quello stabilimento”.
All’orizzonte, intanto, nuove prospettive lavorative per i 299 dipendenti Beko potrebbero arrivare da altre aziende del territorio.
“Anche le aziende fanno parte del contesto e sicuramente sono attente alla vertenza e ai lavoratori – ha detto Massimo Martini, segretario generale della Uilm Uil di Siena -. Dobbiamo dirci con estrema franchezza che noi in questo momento non siamo in condizioni di fare accordi di nessun tipo per poter ricollocare i lavoratori beko in altre tipologie di aziende, mantenendo anche le garanzie dovute. Per noi la priorità è conservare la difesa del posto di lavoro di tutti i 299 lavoratori”.