Violenza di genere, in Toscana dal 2012 oltre 32mila casi: il Codice Rosa si rafforza con il nuovo protocollo giuridico-forense

Aggiornato il protocollo giuridico-forense: più tutela per le vittime e una rete unica in Italia. Monni: “Un progetto di cui andare orgogliosi”

Di Lorenzo Agnelli | 11 Dicembre 2025 alle 14:30

Violenza di genere, in Toscana dal 2012 oltre 32mila casi: il Codice Rosa si rafforza con il nuovo protocollo giuridico-forense

Un sistema che la Toscana ha costruito per prima in Italia, divenuto oggi un riferimento nazionale nel riconoscimento e nella presa in carico delle vittime di violenza. È il Codice Rosa, la rete regionale formata da medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali e operatori specializzati che ogni anno si riunisce per fare il punto sul progetto e condividere aggiornamenti e criticità, ideata nel 2010 dalla cardiologa senese Vittoria Doretti.

L’edizione 2025 della convention si è svolta a Firenze e ha posto al centro il rinnovato protocollo giuridico-forense firmato lo scorso luglio dalla Regione Toscana insieme alle Procure. Un aggiornamento che, come spiegano i tecnici, rafforza la tutela delle vittime grazie a procedure più chiare e uniformi sulla conservazione delle prove utili ai processi e all’accertamento delle responsabilità.

Il primo accordo risale al 2018, poi aggiornato nel 2022 e oggi ulteriormente perfezionato. In tutti i casi di reati perseguibili d’ufficio, dalle lesioni ai maltrattamenti in famiglia, fino ai reati contro la libertà sessuale, i sanitari hanno l’obbligo di referto e denuncia: il nuovo protocollo definisce con precisione tempi, modalità operative e passaggi coordinati tra personale sanitario e autorità giudiziaria. L’obiettivo resta quello che da sempre guida il progetto: riconoscere precocemente la violenza, già all’arrivo in pronto soccorso, e attivare percorsi immediati ed efficaci.

La Rete regionale rappresenta un’esperienza unica in Italia per organizzazione, competenze e visione – ha sottolineato l’assessora al diritto alla salute e alle politiche sociali, Monia Monni –. È costruita su ruoli chiari, operatori formati e un’attenzione profonda alla persona vittima di maltrattamenti, accompagnata con rispetto, protezione e cura. Allo stesso tempo garantisce rigore nella gestione delle prove all’interno di percorsi sanitari dedicati”.

Monni ha evidenziato anche il valore della governance multilivello del Codice Rosa: “Mette in rete servizi, enti e professioni diverse creando connessioni fondamentali. È un progetto di cui andiamo orgogliosi, perché unisce tutela, competenza e capacità di risposta concreta”.

I numeri: quasi 33mila accessi dal 2012

Dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2024 il Codice Rosa ha registrato nei pronto soccorso toscani 32.820 accessi, un dato che, dopo il calo legato alla pandemia, torna a crescere.

Nel solo 2024 sono stati 2.701 gli accessi: 2.236 adulti e 465 minori, con le donne a rappresentare la parte largamente prevalente. In aumento le vittime di origine straniera.

Un bilancio che conferma l’importanza di una rete sempre più strutturata e capace di adattarsi alle nuove forme di violenza, inclusi – dal 2025 – i casi motivati da odio, discriminazione o pregiudizio.

Lorenzo Agnelli

Giornalista pubblicista iscritto all'ordine dal 2020. Esperienza nel ruolo prima come corrispondente locale dalla Val d'Orcia e poi all’interno della redazione di Radio Siena Tv. Prendere parte alle discussioni e conoscere a fondo i fatti sono stati i fattori scatenanti della sua personale passione verso il giornalismo, concentrandosi principalmente sui fatti di cronaca che riguardano la collettività, come la politica e le sue incoerenze, materie da spiegare e rendere accessibili a tutti. Ama la città in cui lavora, Siena, e la sua terra, la Val d’Orcia, luogo capace di offrire bellezza paesaggistica ma anche umana, difficile da spiegare, ma che non si stanca mai di raccontare.



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