Violenza sessuale a Poggibonsi, interrogatorio di garanzia rinviato: manca l’interprete per l’imputato

Rimandata a martedì la delicata vicenda che ha come vittima una minorenne e avvenuta nel luglio scorso a Poggibonsi. L’imputato comprende solo il senegalese: la difesa chiede garanzie di un processo equo.

Di Redazione | 3 Ottobre 2025 alle 21:44

Violenza sessuale a Poggibonsi, interrogatorio di garanzia rinviato: manca l’interprete per l’imputato

Interrogatorio di garanzia rimandato, tutto fermo in attesa di… un interprete. Il tribunale di Siena ha disposto oggi il rinvio del procedimento per presunta violenza sessuale e atti di violenza nei confronti di una minorenne, avvenuti a Poggibonsi lo scorso luglio. La decisione è stata presa dal Giudice per le indagini preliminari a causa dell’impossibilità di garantire all’imputato, cittadino senegalese difeso dall’avvocato Manfredi Biotti, una piena comprensione degli atti processuali: l’uomo, infatti, parla esclusivamente la lingua senegalese.

La vicenda processuale si inserisce in un quadro di particolare delicatezza, trattandosi di accuse molto gravi. Secondo la ricostruzione dei magistrati e dei Carabinieri, la minorenne, mentre si allenava lungo la pista ciclabile “Pista Verde”, sarebbe stata seguita da uno sconosciuto in bicicletta. Dopo vari tentativi di allontanarsi, la ragazza sarebbe stata avvicinata, bloccata e aggredita: le sarebbe stata tappata la bocca per impedirle di urlare e, una volta divincolatasi, sarebbe stata nuovamente fermata e costretta a subire atti sessuali. La giovane riuscì poi a chiedere aiuto a un automobilista di passaggio, che la accompagnò dalla madre.

Le indagini, avviate immediatamente dopo la denuncia, hanno portato all’identificazione dell’indagato grazie alle immagini di videosorveglianza e al riconoscimento fotografico effettuato dalla persona offesa presso i Carabinieri. Gli inquirenti hanno inoltre proceduto al sequestro della bicicletta e degli abiti indossati dall’imputato al momento dei fatti.

Il quadro indiziario, secondo quanto evidenziato dal Gip Elena Pollini, è stato ritenuto solido e coerente con le dichiarazioni della vittima e dei testimoni. Per l’uomo è stata quindi disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, considerato sia il rischio di fuga che quello di reiterazione del reato.

Nonostante il quadro probatorio e l’atteso interrogatorio di garanzia, la procedura si è arenata su un aspetto formale ma essenziale: la mancanza di un interprete in grado di tradurre la lingua senegalese, unica compresa dall’imputato. L’avvocato Biotti ha evidenziato come non si possa procedere senza garantire all’assistito la piena comprensione degli atti e delle accuse. Il tribunale, preso atto della situazione, ha rinviato l’udienza a martedì prossimo assicurando la presenza di un interprete idoneo.

Andrea Bianchi Sugarelli



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