I sindacati si preparano in vista della pronuncia dell’antitrust sul futuro di Whirlpool. Tutte le sigle si sono riunite a Roma per decidere una linea comune con cui portare avanti la vertenza legata alla multinazionale americana. Il 23 ottobre l’anti-trust europeo darà il suo parere sulla fusione tra Arcelik e Whirlpool e le speranze dei sindacati sono due: che il giudizio dell’autorità sia positivo e che subito dopo venga aperto un tavolo ministeriale.
“Abbiamo deciso che aspetteremo il 23 ottobre e, subito dopo, se il governo non ci convoca inizieremo una serie di manifestazioni unitarie – ha detto Daniela Miniero segretaria Fiom Cgil Siena -. Sarebbero sia a livello locale, davanti alle prefetture, che a livello nazionale davanti a Montecitorio”.
Sullo sfondo resta il parere dell’anti-trust inglese che, almeno sulla carta, non dovrebbe arrivare fino al 2024. I sindacati sperano che la pronuncia dell’anti-trust europeo sblocchi la situazione: “Il Regno Unito ha un peso del 20% – ha specificato il segretario Fim Cisl Giuseppe Cesarano -. A Roma 10 giorni fa ci hanno detto che serviva il parere positivo di tutti e due gli anti-trust. Speriamo che se quello europeo approva la fusione, quello del britannico lo segua a ruota perché aspettare marzo del 2024 non sarebbe accettabile”.