“Zona gialla” da consumarsi entro il 23/12/20. Lo spostamento di zona della Toscana con data di scadenza a breve termine, vista la decisione del Governo di estendere misure più restrittive durante le Feste su tutto il territorio nazionale, ha lasciato una finestra di quattro giorni per comprare gli ultimi regali, fare due passi in centro e scambiarsi gli auguri tra amici e parenti, ovviamente a distanza e con la mascherina.
In questa sorta di universo parallelo in cui il Covid-19 ci ha catapultato negli ultimi 10 mesi abbiamo ormai imparato a riconoscere la ciclicità degli eventi: restrizioni, allentamenti, cosa si può fare e cosa non a seconda della zona, e qui in Toscana ne abbiamo viste letteralmente “di tutti i colori”, dal giallo al rosso. Purtroppo abbiamo ormai imparato a convivere con le nuove regole che cambiano sempre più rapidamente, e siamo diventati sempre più bravi a cogliere al volo ogni minima opportunità che ci viene concessa. Così, anche oggi, come già successo nei mesi scorsi, la possibilità di muoversi liberamente in città e l’apertura di bar e locali ha rivitalizzato prevedibilmente il centro storico, regalando un pomeriggio di semi-normalità soprattutto ai giovani, per i quali la socialità è una parte importante se non fondamentale della vita, come lo è stato per tutte le generazioni.
Puntualissime, come ogni volta, sono arrivate anche le prime “segnalazioni” sui social, ormai innalzati a vero e proprio tribunale di un processo che vede sul banco degli imputati sempre gli stessi: foto e video che ritraggono “orde” di giovani colpevoli di godersi un pomeriggio in una delle piazze più belle del mondo, scritte a caratteri cubitali che gridano allo scandalo. Le dita scorrono veloci sulla tastiera dello smartphone, che sia per lasciare un mi piace, o meglio, una reaction arrabbiata che va sempre per la maggiore in queste situazioni, o per riversare tutta la propria indignazione verso gli “scellerati” che hanno osato recarsi in città per godersi un pomeriggio nel rispetto delle regole imposte dal Governo. Che ci siano 100 ragazzi con la mascherina non importa: basterà vederne uno che la porta abbassata per fare di tutta l’erba un fascio. Dopotutto c’è sempre qualcuno meno responsabile dell’altro, non dovrebbe essere una novità. Le forze dell’ordine girano per la Piazza e per le via del centro, redarguendo chi si abbassa la mascherina e distanziando i gruppi che si avvicinano troppo tra di loro. Non si può fare altrimenti. Distanziamento e mascherine: questo basta, ad oggi, per godersi in tranquillità l’aria natalizia che si respira in città.
Dieci mesi sono passati, ma i commenti rimangono sempre gli stessi. Un capro espiatorio serve sempre, qualcuno da condannare per sentirsi moralmente superiori. “Ne usciremo migliori” dicevamo in primavera, durante la prima ondata. Ma lo siamo davvero? Il detto, un tempo, era “l’erba del vicino è sempre più verde”. Oggi, invece, sembra essere sempre più appassita rispetto alla propria, perfetta in ogni sua caratteristica o perlomeno, questo è il messaggio da far passare. In fondo, basta evitare di farsi fotografare in Piazza.
Andrea Radi