C’è un modo di dire che recita “ogni cosa ha il suo tempo”, quindi anche i sogni. Questa è in estrema sintesi la storia di Luciano Zuncheddu, fantino sardo (manco a dirlo), originario della zona di Cagliari, che in questi giorni è stato ospite negli studi di Siena Tv e ci ha raccontato il suo percorso nel mondo del Palio e dei cavalli.
“Ho cominciato a montare a cavallo da bambino, avrò avuto 4 anni, è stato il mio babbo a spingermi. La prima volta in assoluto che sono salito su un cavallo, si è imbizzarrito e non sono caduto quando è scappato e si è messo a correre, sono caduto quando si è fermato. Quindi era destino, era la mia strada. Da lì il mio babbo, che ha sempre avuto la passione dei cavalli da corsa, ha cominciato a investire su di me, ha comprato i primi cavallini della Giara, che sono un pochino “cattivi” e pian piano abbiamo messo su una scuderia a Cagliari, con una quindicina di soggetti. Nel frattempo allenavo i cavalli per andare all’ippodromo e facevo i paliotti in giro per la Sardegna. E’ stato proprio durante uno di questi che la dirigenza di una contrada di Siena mi ha visto, gli sono piaciuto e mi ha proposto di venire su. Era il 2010, avevo 19 anni, stavo bene in Sardegna, volevo continuare a imparare lì e non me la sono sentita di lasciare tutto. Non che all’epoca il Palio di Siena non fosse un mio sogno, lo è sempre stato, ma in quel momento ho rifiutato. Negli anni dopo ho continuato a montare, mi sono divertito diciamo. Non ho mai smesso di allenarmi neanche nella fase in cui ho messo da parte le corse per lavorare nell’impresa edile di famiglia. Il periodo di isolamento dovuto al Covid ha fatto riaccendere la scintilla: mi è venuta voglia di riprovare, ho fatto di nuovo qualche paliotto e mi sono accorto di essere ancora in forma. Ho ripreso un paio di cavalli, soprattutto una cavalla che mi ha dato tante soddisfazioni: difficile da montare, ma per questo stimolante per me. E mi è presa la voglia di venire a Siena: ripeto, è sempre stato il mio sogno, ma quando me lo hanno chiesto non ero il momento giusto. All’inizio non è stato facile, perchè anche se con mestiere ed esperienza, quando ti presenti a 34 anni, qualcuno storce la bocca. Adesso sono 5 mesi che sono alla scuderia Sampieri, che mi ha dato parecchie opportunità: ho montato a Mociano, ho fatto la tratta del palio di Casole, le prove di notte sia a luglio che ad agosto. I contatti stanno riprendendo con quella contrada e anche con altre. Vediamo cosa succede in futuro”.
Mai dire mai, Luciano. In bocca al lupo!