Rete Antifascista: via quelle scritte dai muri

Di Redazione | 9 Giugno 2017 alle 12:01

Rete Antifascista: via quelle scritte dai muri

Richiesta formale al Comune

“Indifferenza e apatia accolgono frequentemente, nella nostra città, eventi che meriterebbero ben altra attenzione e tangibili reazioni di sdegno. Non stiamo parlando della persistente crisi e delle ferite profonde che questa ha inferto nella struttura sociale ed economica senese. Non è questo lo spazio per proporre un’analisi strutturale delle cause che hanno messo in pericolo le fondamenta, fatte di grovigli ben poco armoniosi e un benessere diffuso frutto di relazioni clientelari, su cui si basava la città”. Inizia così la nota stampa della Rete Antifascista Senese su alcune scritte apparse sui muri cittadini”

“Vorremmo qui invece porre l’attenzione su chi, sfruttando il disagio, la fragilità e le paure, sempre più connesse ad una logorante guerra tra poveri, tenta di volgere tale situazione critica a proprio favore, ricercando agibilità politica e consensi. Non è un caso che, in un momento così delicato per il nostro territorio, due organizzazioni di esplicita ispirazione fascista abbiano aperto, a distanza di pochi mesi, le proprie sedi. In pieno centro. Un tempismo degno dei più abili accipitriformi. Siena ha accolto questi due eventi con una leggera scrollata di spalle. Al netto del presidio antifascista del 22 Aprile. Apparentemente si tratta di un atteggiamento adeguato per una operazione utilitaristica eterodiretta, portata avanti da un piccolo manipolo di individui dalle idee confuse. In realtà, come testimoniano le esperienze vissute in altre città, è necessaria una vigilanza consapevole da parte dei cittadini e un ruolo attivo da parte delle istituzioni. Aggressioni, violenze ed intimidazioni, furbescamente controbilanciate da un attivismo sociale di propaganda, caratterizzano sempre più spesso il loro modo di agire. Siena è ancora in tempo per rifiutare attivamente e con decisione lo svolgersi di un copione tristemente noto. Per questo, come primo passo, insieme all’ANPI, abbiamo promosso una raccolta firme per chiedere che il Comune prenda posizione affinché vengano negati spazi pubblici a movimenti e associazioni che si riconoscono nei disvalori di fascismo, razzismo, xenofobia, omofobia. Inoltre, il 6 giugno abbiamo, a seguito di numerose segnalazioni, effettuato una richiesta formale, ai Comuni di Siena e Sovicille, per la rimozione di scritte che, in particolare a seguito dell’apertura delle succitate sedi fasciste, danno sfoggio di simboli e messaggi di odio e intolleranza di evidente matrice nazi-fascista su multi muri cittadini. Siamo ben consapevoli che un contrasto a certi messaggi, che dovrebbero ormai essere consegnati alla storia, non si pratichi attraverso una semplice operazione di decoro urbano. Nondimeno, riteniamo che questi propagandisti dalla bomboletta facile, oltre a dimostrare uno scarso senso civico (“prima i muri italiani”, verrebbe da dire, parafrasando un loro slogan), offendano il paesaggio urbano di un territorio che, a causa di quelle idee che vorrebbero riproporre, ha vissuto momenti drammatici. Un dramma collettivo che ha posto le basi per delle radici antifasciste che vanno tutelate e rilanciate”.



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