1 maggio: festa dei lavoratori, ma poco da festeggiare. Seggiani (Cgil): "Precariato e troppi morti e infortuni"

Il segretario Cgil Siena: "Il precariato colpisce donne e giovani e priva di garanzie per il futuro e aspettative dignitose. Lavoro frammentato incide sulla qualità dei servizi e sulla sicurezza"

Di Redazione | 2 Maggio 2022 alle 21:30

Ieri è stata la festa dei lavoratori. Ovvero chi un lavoro ce l’ha. Ma tantissimi non hanno avuto nulla da festeggiare: il tasso di disoccupazione in Italia è tra i più alti in Europa, con un drammatico tasso di disoccupazione giovanile pari al 26,8%, che sale al 60% in alcune regioni del Sud. Si stima che i giovani laureati disoccupati o sottoccupati residenti in Italia siano circa 1 milione, persone le cui conoscenze sono non utilizzate o sottoutilizzate. Anche a Siena il lavoro è sempre più a tempo determinato, precario, sottopagato, come ha ricordato il segretario generale della Cgil Siena Fabio Seggiani.

“Il mondo del lavoro è sempre più frammentato e spezzettato, e colpisce duramente donne e giovani, dobbiamo invertire il trend con una riforma sul lavoro, che sta precarizzando in modo estremo – afferma Seggiani – ciò priva di garanzie per il futuro, di aspettative dignitose. Molto lavoro è lavoro povero, si è cioè poveri anche lavorando”.

“Si deve puntare sulla qualità di produzione e servizi, formare e investire diventa una ricchezza – ancora Seggiani – e invece si fa fronte a costi dell’immediato con un lavoro frammentato. Questo incide sulla qualità e crea una criticità anche sul fronte della sicurezza sul lavoro: si continua a morire. I dati in questi primi mesi sono allarmanti” conclude.



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