Morire a 18 anni durante l’alternanza scuola-lavoro. Un tragico destino che si è purtroppo realizzato appena una settimana fa a Udine, dove Lorenzo, studente, ha perso la vita al suo ultimo giorno di stage sotto una putrella che gli è caduta addosso. La vicenda ha acceso i riflettori sul provvedimento, introdotto nel 2015 dal governo Renzi, per protestare contro il quale si sono riuniti questa mattina di fronte al Liceo Piccolomini Cravos, Potere al Popolo e Rifondazione Comunista.
“Lorenzo è stato ucciso da questa riforma che serve solamente per dare manodopera gratuita alle imprese – afferma Giacomo Simoncelli di Potere al Popolo – Il modello di scuola imposto è asservito al mercato, quando gli studenti dovrebbero invece nelle scuole per formarsi come cittadini critici”.
“E’ impossibile pensare di mandare ragazzi di 15 anni a lavoro soltanto per ottimizzare i costi delle aziende e dei privati in generale – commenta Francesca Parri, esponente di Cravos presente questa mattina alla protesta – Non è un provvedimento legislativo che dà veramente opportunità di inserimento nel mondo del lavoro ai giovani, ma prevede soltanto un maggior profitto ai privati che non devono spendere in nuove assunzioni. Noi oggi siamo scesi in piazza per ribadire ancora una volta che l’alternanza scuola-lavoro va abolita“.
