L’attentato a Bruxelles, costato la vita a due cittadini svedesi, ha riportato la violenza terroristica in Belgio, paese già pesantemente segnato dagli attacchi subiti negli ultimi anni sul proprio territorio e dal coinvolgimento negli attacchi perpetrati in Francia. La testimonianza del giornalista senese Paolo Tani, che lavora a Bruxelles per l’Agenzia Nova al Parlamento europeo.
“Una giornata caotica – spiega Tani – dovevamo capire come muoverci e spostarci, essendo stato alzato il livello di allerta ed essendo cambiate le norme per entrare nelle istituzioni europeee, gli orari sono variati e consigliavano di stare a casa o di spostarsi poco. Dentro parlamento, consiglio o commissione europea si passa attraverso degli scanner come quelli degli aeroporti – spiega – in generale c’era più polizia fuori per le strade, sono state visionate meglio fermate di tram e autobus. Torneranno certo gli spettri e le paure dei passati attentati – conclude – in particolare quelli del 2016, si farà più attenzione”.