Beko Siena, i sindacati: “Ora serve una reindustrializzazione vera. I lavoratori non si sono mai tirati indietro”

Adesso la priorità è garantire continuità occupazionale attraverso un piano concreto di reindustrializzazione

Di Redazione | 2 Agosto 2025 alle 20:00

Beko Siena, i sindacati: “Ora serve una reindustrializzazione vera. I lavoratori non si sono mai tirati indietro”

Prosegue il presidio permanente dei lavoratori davanti allo stabilimento Beko di Siena, mentre la vertenza entra in una nuova fase cruciale. La visita di rappresentanti istituzionali, ieri quella del deputato Francesco Michelotti e del vicesindaco di Siena Michele Capitani, ha ribadito il valore dell’accordo che ha portato all’acquisizione del sito produttivo da parte di Invitalia, con il supporto del Comune. Ma per i sindacati è solo un primo passo: adesso la priorità è garantire continuità occupazionale attraverso un piano concreto di reindustrializzazione.

“I lavoratori sono sempre stati presenti e partecipi – sottolinea Massimo Martini, segretario Uilm Uil Siena –. L’accordo raggiunto al Ministero del Lavoro è solido: offre garanzie economiche e sociali e conferma che il percorso costruito insieme può portare a una vera prospettiva industriale. Siamo soddisfatti che il Comune abbia acquisito il sito, ma serve ora continuità, formazione e una transizione piena verso un nuovo soggetto industriale, con il mantenimento dei diritti dei lavoratori”.

Anche sul fronte della formazione, i sindacati confermano l’intesa: un accordo specifico sarà firmato a breve con la Regione Toscana per garantire percorsi professionalizzanti mirati alla nuova attività produttiva.
“Il nostro obiettivo è chiaro: dare un futuro industriale al territorio e ai lavoratori – afferma Daniela Miniero, segretaria generale Fiom Cgil Siena –. Il piano di formazione non è generico, ma pensato per supportare chi entrerà a investire. Il golden power esercitato dal Governo deve tradursi in impegni concreti: nessuna chiusura, nessun licenziamento. Il passaggio al nuovo imprenditore dovrà avvenire senza perdere tutele, e noi saremo presenti fino all’ultimo giorno per vigilare su questo processo”.

Mentre si lavora alla selezione dell’investitore, i sindacati sottolineano il valore strategico dell’intesa raggiunta e la necessità di muoversi su più fronti per garantire soluzioni reali a tutti i lavoratori coinvolti.
“Questo accordo rappresenta un precedente importante – spiega Giuseppe Cesarano, segretario generale Fim Cisl Siena –. Per la prima volta lo Stato entra direttamente in un’iniziativa industriale privata per salvare lavoro e produzione. Ma adesso si apre la fase più delicata: valutare soggetti industriali credibili, anche con una strategia che tenga conto delle diverse età e competenze presenti in azienda. Dobbiamo essere pronti sia sul piano della reindustrializzazione che su quello della politica attiva del lavoro”.

L’unità sindacale, il supporto delle istituzioni locali e la partecipazione costante dei lavoratori restano gli elementi chiave di una vertenza ancora aperta, ma che guarda con determinazione al rilancio del sito e dell’occupazione sul territorio.



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