Biotecnopolo di Siena, Giani: "Il grido di dolore di Rappuoli sia raccolto"

Il Governatore della Toscana: “Non possiamo perderlo per vederlo andare in altri lidi”

Di Cristian Lamorte | 27 Febbraio 2024 alle 17:30

Biotecnopolo se ci sei batti un colpo. La stagnazione su cui versa il progetto rischia di far perdere una sua pedina fondamentale: in una intervista rilasciata a la Repubblica lo scienziato senese Rino Rappuoli ha fatto sapere che se il progetto del centro pandemico non prenderà presto quota potrebbe lasciare l’incarico di direttore scientifico della Fondazione assunto nel 2022, per spostarsi negli Stati Uniti. Una sorta di grido di allarme che suona anche come perdita della pazienza

“E’ una persona sincera, schietta e uno straordinario scienziato – ha commentato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani -. Dobbiamo dare l’opportunità a Rappuoli di restare qui con un ruolo di responsabilità e di giusta importanza. Voglio parlare con Rappuoli e ragionare sul fatto che se il Governo non dà gambe al biotecnopolo, Rappuoli potrebbe avere un ruolo importante con Tls e che possa attraverso si questa sviluppare un’attività di primo piano. Ritengo che il suo sia un grido di dolore che debba essere raccolto positivamente e dando a Rappuoli tutte le condizioni per poter operare sentendosi a suo agio. Lui che ama la scienza e che ne ha fatto la vocazione di vita – ha concluso Giani -, non possiamo perderlo per vederlo andare in altri lidi che sicuramente faranno suonare le sirene”

Anche l’azienda ospedaliera universitaria senese sarebbe ben lieta di veder nascere il famigerato biotecnopolo, già a suo tempo aveva infatti dato la propria disponibilità ad attivare una collaborazione reciproca e proficua.

“Tempo fa ebbi un incontro con il professor Rappuoli e l’assessore regionale Bezzini e i vertici di Tls – ha raccontato il Dg dell’Aou senese Antonio Barretta -. Ricordo che Rappuoli disse che in tutti i contesti internazionali dove c’è una presenza analoga a quella di Tls o del biotecnopolo, c’è la presenza sempre come fattore importante e di sostegno dell’Università e di un policlinico universitario. Penso che noi possiamo costituire un anello importante di questa iniziativa e siamo pronti a fare la nostra parte non appena ci verrà chiesto e quando tutto partirà in maniera adeguata e spedita”.

Cristian Lamorte

Giornalista dal 2006 ama il suo mestiere perché gli consente di alzarsi ogni mattina senza sapere cosa farà del resto del giorno. Ama le storie, quelle da leggere e quelle da raccontare. Detesta chi guarda invece che osservare, predilige un ricco silenzio ad un povero sproloquio. Nel tempo libero si dedica ai libri e al cammino, in un costante passo dopo passo lungo la linea sottile tra ragione e follia. La stessa linea che lo spinge a ricercare ogni giorno, dopo essersi svegliato, una nuova pagina da scrivere.



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