Bottega Verde abbandona Pienza, la protesta di Cgil

Chiude lo storico negozio di Pienza, dal quale è partito il successo della catena

Di Redazione | 4 Luglio 2021 alle 16:03

Bottega Verde abbandona Pienza, la protesta di Cgil

Lo storico negozio di Pienza, quello che ha dato vita alla storia di successo del brand ’Bottega Verde’, conosciuto in tutta Italia, chiude.

“Inaccettabile e vergognoso che Bottega Verde abbandoni il nostro territorio” – affermano dalla Filcams Cgil di Siena.

“Bottega Verde, azienda leader nel settore cosmetico, è nata a Pienza, e soprattutto da Pienza – ricorda il sindacato –. Dal piccolo ma splendido comune del senese Bottega Verde ha tratto la sua nascita e la sua crescita usandone il nome, il paesaggio e l’ambiente come volano di naturalità e purezza. A Pienza negli anni ‘80 ha aperto il suo primo negozio e da allora si è sviluppata in maniera enorme. Ad oggi conta oltre 400 negozi, con centinaia di dipendenti. Nel 2018 è stata premiata come miglior sito e-commerce italiano, nel 2019 ha vinto sia l’Insegna dell’anno che il Superbrand.

Il profitto però è cieco e se ne frega del paese da cui ha tratto vita e soprattutto sviluppo! – prosegue con rabbia la Filcams Cgil –. Aprendo il sito web di Bottega Verde appaiono foto di Pienza con i suoi paesaggi mozzafiato, bellissimi e naturali; inoltre la sede legale è sempre lì, forse non a caso. Proprio un bell’esempio di utilizzo improprio del nome, dell’ambiente, del prestigio che Pienza si è conquistata nel mondo ai soli fini economici, infischiandosene delle persone e dei territori.

Bottega Verde peraltro non è nuova a queste ipocrisie – rammenta l’organizzazione sindacale -. Nel 2008 intraprendemmo una dura vertenza sindacale contro la decisione scellerata dell’azienda di smantellare il call center, anch’esso a Pienza, e licenziare decine di dipendenti, tutte donne. Oggi intendono chiudere il primo storico negozio dal quale sono nati e hanno tratto le loro fortune; per il personale, anche in questo caso tutte (e tre) donne, l’azienda ad oggi non ha idee di ricollocazione, agitando così in maniera silenziosa ma evidente l’ipotesi licenziamenti. Non possiamo che urlare: vergognatevi!.

La sapiente trasformazione del territorio in un brand aziendale ha funzionato dal punto di vista imprenditoriale – conclude il sindacato – ma dove è la responsabilità sociale dell’impresa? Dov’è la riconoscenza verso la comunità pientina? Facciamo appello alle istituzioni locali affinché convochino l’azienda e pretendano rispetto per questa terra ed i suoi abitanti. Bottega Verde può starne certa: faremo di tutto per evitare questo ulteriore scempio occupazionale”



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