Carenza medici specialisti: la Toscana guida la classifica

Di Redazione | 20 Marzo 2019 alle 11:23

Carenza medici specialisti: la Toscana guida la classifica

Studio condotto da Anaao Assomed: bilancio tra neo specialisti e medici in uscita dal SSR sarà negativo di 1793 unità

Uno studio condotto da Anaao Assomed ha messo in luce la programmazione del fabbisogno di personale medico regionale, proiezioni per il periodo 2018-2025: curve di pensionamento e fabbisogni specialistici nelle singole Regioni italiane. A guidare la classifica il Piemonte al Nord, la Toscana al Centro, la Sicilia al Sud. Unica eccezione il Lazio che sarà in grado di soddisfare il disavanzo netto determinato dalla fuoriuscita di specialisti, anche se non in tutte le discipline.

In Toscana, nel periodo 2018-2025 il bilancio tra neo specialisti e medici in uscita dal SSR sarà negativo di 1793 unità. Le carenze principali riguarderanno medicina d’emergenza ed urgenza con 344 medici, cardiologia con 99, ginecologia ed ostetricia con 96, chirurgia generale con 104, anestesia e rianimazione con 160, medicina interna con 202, ortopedia con 82, pediatria con 329, radiodiagnostica con 127 medici.

Da un confronto tra fabbisogni dichiarati dalla regione e previsione di medici in pensionamento nel periodo 2018-2025, appare sottostimata la richiesta di specialisti nelle branche di anestesia e rianimazione (-105), chirurgia generale (-86), ginecologia e ostetricia (-86), medicina d’emergenza-urgenza (-344), medicina interna (-119), pediatria (-89), radiodiagnostica (-89); appare invece sovrastimata la richiesta nelle branche di ematologia (+31), geriatria (+65) e igiene (+85). Non sembra dunque che la regione Toscana esprima un’ottimale fabbisogno di medici specialisti, anche considerando il numero assoluto, che se fosse esaudito dal MIUR, porterebbe comunque a un ammanco di 1195 medici specialisti al 2025. È apprezzabile il finanziamento di 25 contratti regionali/anno nelle branche più in sofferenza, anche se a confronto con alcune regioni del Nord, la Toscana potrebbe fare di più.



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