I prezzi dei carburanti sono in crescita continua ormai da qualche settimana. Anche a Siena la benzina è arrivata a sfiorare i 2 euro al litro al self service, mentre questa soglia è stata ampiamente superata in autostrada. Oltre all’abituale crescita estiva dei prezzi per via dei maggiori consumi, il rialzo si deve a diversi fattori, tra cui pesa notevolmente a livello macroeconomico la riduzione nella produzione di petrolio decisa per luglio dai Paesi produttori di petrolio. Uno spaventoso rimbalzo dei prezzi che preoccupa automobilisti e autotrasportatori che guardano soprattutto all’autunno, quando, superati i ritmi di ferie estiva, il lavoro e i viaggi torneranno all’abituale routine.
“Per noi autotrasportatori l’aumento è stato di 35 centesimi al litro piu iva, in un mese – nota Paolo Contorni, presidente provinciale Cna Fita Siena – speriamo che sia come ogni nno un aumnto dettato nelle vacanze estive e a settembri si rientri nei ranghi, nell’ultimo anno siamo arrivati a cifre astronomiche e costi esorbitanti per le aziende, in minima parte riversati sulla committenza”.
Dopo l’entrata in vigore dall’1 agosto dell’obbligo per i benzinai di esporre il prezzo medio regionale, con il vano obiettivo di ridurre eventuali speculazioni dei gestori, il Governo ha al momento escluso interventi per contenere il rialzo dei prezzi, come il taglio delle accise o l’introduzione dello sconto di 30 centesimi al litro come avviato dal Governo Draghi. In termini assoluti, l’Italia rimane tra i Paesi Ue in cui la benzina e il gasolio costano di più: principalmente per le elevate imposte, che tra IVA e accise ammontano circa al 56% del prezzo finale. “E’ solo speculazione, nessun indicatore giustifica l’aumento del prezzo del gasolio, il taglio delle accise sarebbe auspicabile per i cittadini” aggiunge Contorni.