Caso David Rossi, in Commissione parla Bonfiglio (EY): "In quel momento eravamo presenti in banca"

Bonfiglio ha ricostruito diversi aspetti legati alla gestione dell’istituto in quegli anni: "Nessun legame contabile con la sua morte"

Di Simona Sassetti | 8 Luglio 2025 alle 13:58

È stata una rivelazione chiave dell’audizione quella di Massimiliano Bonfiglio, dirigente di EY e revisore incaricato sui bilanci consolidati del Monte dei Paschi di Siena dal 2008 al 2016: era presente in banca nel giorno della tragica morte di David Rossi. Durante la seduta della Commissione parlamentare d’inchiesta, Bonfiglio ha confermato che il suo team era ancora impegnato nella revisione del bilancio 2012, a circa un mese dall’emissione del documento, trattenendosi in sede fino alle 21.”Occupavamo l’ufficio al sesto piano eravamo presenti anche il giorno in cui sono venuti appunto questi fatti”, ha dichiarato. Questo dettaglio rafforza il peso della testimonianza, collegando direttamente la sua presenza ai momenti salienti della vicenda Rossi.

Particolare attenzione è stata inoltre dedicata alle ingenti spese di sponsorizzazione sostenute dalla banca: oltre 57 milioni di euro nel 2011 e più di 42 milioni nel 2012. “Le voci più rilevanti riguardavano Mens Sana Basket e Robur Siena – ha spiegato Bonfiglio – contratti pluriennali stipulati dal vecchio management. Noi ci limitavamo a verificare che fossero contabilizzati correttamente, non a giudicare la strategia gestionale, che competeva al CdA e al Collegio sindacale”.

Il revisore ha ricordato come già nel 2012 il nuovo vertice dell’istituto avesse avviato un piano di tagli, con l’obiettivo di ridurre spese non più sostenibili. “Dopo la scadenza di quei contratti non ci furono rinnovi. Il bilancio stesso mostra un drastico calo di queste uscite negli anni successivi, anche per via dei vincoli legati agli aiuti di Stato”.
Un passaggio delicato ha riguardato la gestione contabile dell’evento che più di ogni altro ha dato origine alla Commissione: la morte di David Rossi. Alcuni commissari hanno chiesto se l’episodio avesse avuto ripercussioni nei bilanci della banca, ad esempio sotto forma di fondi rischi o attivazioni assicurative. “Francamente non ricordo nulla di specifico – ha dichiarato Bonfiglio –. Il nostro incarico era vastissimo, con priorità concentrate su crediti, derivati, partecipazioni e continuità aziendale. Non saprei dire se la banca avesse una polizza che avrebbe potuto attivarsi in caso di morte non accidentale o meno. Se esisteva, era questione da ufficio personale e legale, non da revisione contabile diretta”.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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