Stasera a Sette Giorni su Siena TV abbiamo analizzato uno dei tasselli più delicati e discussi del caso David Rossi, dopo l’esito della nuova perizia presentata in Commissione parlamentare d’inchiesta: la cosiddetta “pista mantovana”, inserita però dentro una svolta più ampia, quella che per la prima volta in sede istituzionale parla apertamente di omicidio.
Al centro del confronto, le parole di Walter Rizzetto, deputato di Fratelli d’Italia e membro della Commissione parlamentare d’inchiesta, e della giornalista della Gazzetta di Mantova Rossella Canadè.
Rizzetto chiarisce subito il punto che, a suo avviso, può trasformare l’esito tecnico della perizia in una svolta concreta sul piano giudiziario: “Potrà essere una svolta quando e qualora qualche procura nel nostro Paese si prenderà queste perizie e questi atti e riaprirà fondamentalmente le indagini, perché le indagini sono state archiviate”. E aggiunge:”Questi elementi emersi dalla perizia sono di dirimente importanza per far riaprire il caso. Siamo di fronte a una svolta importante”.
Per Rossella Canadè, la perizia non rappresenta un punto d’arrivo, ma un acceleratore che rimette insieme elementi già emersi nel tempo e rafforza un filone investigativo rimasto finora sullo sfondo, quello delle sponsorizzazioni. Non solo delle due squadre senesi (Montepaschi Mens Sana e Ac Siena) ma anche di una squadra di rugby di Viadana, che portava il nome di Montepaschi: un territorio, spiega Canadè, “storicamente segnato dalla presenza della ’ndrangheta”, dove il mondo delle sponsorizzazioni e delle false fatturazioni rappresenta da anni uno dei canali più esposti a infiltrazioni criminali. “Credo che segni una svolta fondamentale. Questa Commissione ha dato un cambio di passo alle indagini che, da quello che comprendiamo, dovranno ora passare nelle mani della DDA”. E precisa: “È una svolta che porta verso la pista mantovana, una pista che fino a questo momento era stata in parte tralasciata e che oggi assume un peso molto più rilevante”. Canadè sottolinea come questo filone non sia frutto di suggestioni: “Non nasce da ipotesi astratte, ma da una serie di elementi concreti che, messi insieme, assumono un peso specifico molto forte”. Da qui l’auspicio esplicito: “Ci aspettiamo che la DDA ritorni su questo fronte. Le indagini su David Rossi potrebbero e dovrebbero ricollegarsi a questo filone”.
Nel corso della trasmissione, Rizzetto richiama anche un elemento emerso dagli approfondimenti medico-legali più recenti, che aggiunge un ulteriore tassello al quadro complessivo: “È stata individuata anche una ferita, una lesione al gomito, che è molto drammaticamente interessante. È una lesione che ci si procura in pochissimi modi: cadendo in una maniera molto particolare oppure attraverso un’azione fisica specifica”. Il deputato precisa che si tratta di un trauma compatibile con situazioni di contatto fisico intenso, come quelle tipiche di alcuni sport di combattimento o di squadra: “È una lesione che si può riscontrare anche in alcuni scontri sportivi molto duri”, come quelli che avvengono nel rugby, una indicazione da verificare, ma che apre a nuovi interrogativi sulle modalità della caduta e su quanto accaduto prima: “Per ora è un elemento che va approfondito e verificato, ma è un dato che emerge dal lavoro dei medici legali e che merita attenzione”.
In chiusura di trasmissione, l’auspicio condiviso è quello di un passaggio rapido e deciso in ambito giudiziario. “Spero che questa vicenda venga chiusa il prima possibile – spiega Rizzetto-. Che una procura si riappropri del fascicolo, dei fascicoli, delle perizie e cerchi finalmente di arrivare a una conclusione. Perché sono passati troppi anni”.