Castelnuovo Berardenga, riaperto il Museo del Paesaggio

L’inaugurazione questa mattina alla presenza di autorità e soggetti coinvolti nel nuovo volto: nuovi spazi e allestimenti dedicati al territorio. Lo spazio delle esposizioni temporanee ospiterà fino al 1°gennaio 2021 una mostra personale di Luca Pancrazzi

Di Redazione | 3 Ottobre 2020 alle 15:13

Castelnuovo Berardenga, riaperto il Museo del Paesaggio

Taglio del nastro questa mattina, sabato 3 ottobre, per il nuovo allestimento del Museo del Paesaggio di Castelnuovo Berardenga. La struttura è stata interessata da un intervento di riqualificazione che ha creato spazi più accoglienti e introdotto contenuti rinnovati e strumenti interattivi per coinvolgere i visitatori attraverso contributi audio e video fruibili e accessibili da tutti. A questo si unisce uno spazio dove è possibile conoscere e degustare i vini di produzione locale, un’area di consultazione dedicata all’Archivio della Memoria, un giardino esterno per accogliere gli eventi all’aperto e una sezione dedicata alle esposizioni temporanee.

In questo spazio da oggi, sabato 3 ottobre fino al 1° gennaio 2021, sarà possibile visitare la mostra monografica di Luca Pancrazzi “Paesaggio Ciclico Variato”, curata da Michela Eremita, che raccoglie una serie di opere su carta, dipinti di piccola dimensione e sculture. Fino al 1° gennaio 2021, inoltre, sarà possibile visitare l’installazione sonora inedita e site-specific allestita nella Torre Civica di Castelnuovo Berardenga, nel cuore del centro storico, intitolata “Piove o no?” e composta da paesaggi acustici registrati per le vie del paese castelnovino ed elaborati da Luca Pancrazzi insieme al compositore Mirko Zambelli, del Conservatorio di Milano, con la collaborazione del Teatro Comunale Vittorio Alfieri e della Scuola di Musica di Castelnuovo Berardenga.

Il nuovo volto del Museo del Paesaggio è stato possibile grazie a un lavoro biennale promosso dall’amministrazione comunale di Castelnuovo Berardenga con il contributo di Gal Leader Siena (società consortile costituita da soggetti pubblici, Unioni dei Comuni, Comuni, associazioni di categoria dei vari settori e soggetti privati in rappresentanza del tessuto economico e sociale della provincia di Siena), Regione Toscana e Fondazione Monte dei Paschi di Siena e con la collaborazione della Fondazione Musei Senesi e dell’Università di Siena. L’allestimento è stato progettato dall’architetto Lorenzo Greppi e associati di Firenze e dallo studio Architetti Nepi, Terrosi e Barbetti di Siena con la direzione scientifica di Valentina Lusini.

L’apertura del Museo del Paesaggio e della mostra di Luca Pancrazzi sono stati salutati dai saluti del sindaco di Castelnuovo Berardenga, Fabrizio Nepi; dell’assessore alla cultura, Annalisa Giovani, presente insieme a tutta la giunta castelnovina; del responsabile scientifico di Fondazione Musei Senesi, Elisa Bruttini; della direttrice scientifica del progetto di riallestimento del Museo, Valentina Lusini; dei consiglieri regionali, Anna Paris e Simone Bezzini; del presidente di GAL Leader Siena, Marco Flori, e del presidente di Fondazione Mps, Carlo Rossi. Presenti, fra gli altri, anche Michela Eremita, curatrice della mostra di Luca Pancrazzi e alcuni rappresentanti dei soggetti che hanno sostenuto la riqualificazione del Museo del Paesaggio.

Un museo aperto a tutti e vicino al territorio. Il nuovo allestimento museale è incentrato sulle trasformazioni delle concezioni del mondo, dei modi di vita e di lavoro che rimandano a tradizioni, estetiche, usi abitativi e interazioni tra fattori ambientali e pratiche sociali. La veste comunicativa è totalmente rinnovata, accessibile a tutti e interattiva, grazie a una serie di strumenti multimediali derivati da oggetti di uso quotidiano – quali una finestra, un tavolo, una madia, un binocolo – che illustrano e accompagnano il visitatore a scoprire da vicino gli aspetti economici e antropici del paesaggio, la storia dei paesaggi agrari e della Mezzadria, le lotte contadine, i mutamenti nelle modalità di coltivazione agricola, allevamento e alimentazione che hanno influito sulla conformazione del territorio e sugli stili di consumo. Il Museo del Paesaggio, inoltre, propone dispositivi mobili per approfondire il rapporto tra paesaggio, arte, architettura e letteratura ed è pronto ad accogliere i visitatori con una postazione olfattiva, una sezione didattica e uno spazio in cui sarà possibile degustare vini di produzione locale, con l’obiettivo di far conoscere e promuovere il territorio e le sue principali eccellenze. La visita è arricchita e completata dall’area di consultazione dedicata all’Archivio della Memoria, che raccoglie testimonianze e documenti sulla storia e lo sviluppo del paesaggio chiantigiano.

Paesaggio, arte e cultura. Una sezione specifica è dedicata, inoltre, alle esposizioni temporanee, con una particolare attenzione al contemporaneo. Il primo ospite è l’artista internazionale Luca Pancrazzi con la sua mostra monografica Paesaggio Ciclico Variato, curata da Michela Eremita, che propone una serie di opere su carta, dipinti di piccola dimensione e sculture dedicate a una visione puntuale e particolare del lavoro dell’artista in una narrazione che, inserita nei piccoli spazi del museo, acquisisce un taglio intimo e di grande intensità espressiva. Spazi urbani, ambienti naturali, luoghi reali e immaginari, talvolta concepiti metafisicamente, vengono, infatti, illustrati attraverso un susseguirsi di domande sull’esperienza soggettiva del situarsi, sul senso della visibilità, sull’artificio e sul rapporto fra uomo e natura.

Il Museo dalla nascita a oggi. L’idea di realizzare un Museo del Paesaggio risale agli anni Ottanta, quando l’amministrazione provinciale di Siena avviò un progetto di sistema museale diffuso. Castelnuovo Berardenga, situato fra le colline del Chianti e le Crete senesi, due aree tra le più note e visitate delle Terre di Siena per la peculiarità paesaggistica, lo rese sede ideale per ospitare il Museo del paesaggio. Il primo progetto di allestimento, curato dai geografi Bruno Vecchio e Cristina Capineri, concepì la struttura come un percorso in cui prevaleva la vocazione didattica, con l’obiettivo di comunicare la nozione di paesaggio attraverso prospettive diverse: dalla filosofia alla storia dell’arte, dalla geografia all’antropologia, dall’economia alla letteratura fino al cinema e all’architettura. Nel corso degli anni, grazie alla collaborazione con gli antropologi dell’Università di Siena e all’iniziativa della direttrice Sandra Becucci, lei stessa antropologa di scuola senese, il Museo ha promosso modelli diversi di rappresentazione del paesaggio puntando sui suoi aspetti ambientali, estetici e sociali, prima di avviare la riqualificazione che ha preso forma negli ultimi mesi.

“La riapertura del Museo del Paesaggio – ha detto Fabrizio Nepi, sindaco di Castelnuovo Berardenga – è la prima inaugurazione nel periodo del Covid-19 e restituisce alla comunità e ai visitatori una struttura ristrutturata dopo un lungo e articolato lavoro di analisi e progettazione per valorizzare il nostro territorio e le sue eccellenze. Il restyling che ne è derivato rende la struttura più moderna, accogliente e interattiva”.

Si tratta di un lavoro – ha affermato Annalisa Giovani, assessore alla cultura di Castelnuovo Berardengache raccoglie ricerche effettuate sul territorio in oltre venti anni e che consolida il Museo nel suo ruolo didattico e di interpretazione del Paesaggio. Importante è l’aspetto di incontro fra i ricordi delle comunità residenti e gli sguardi dei viaggiatori che arrivano da stranieri a visitare e a vivere in Toscana. Speriamo che il nuovo allestimento possa legare questo luogo alla cittadinanza con rinnovata forza”.

Il nuovo progetto scientifico e l’allestimento realizzati grazie al grande impegno dell’amministrazione comunale di Castelnuovo Berardenga e all’entusiasmo del gruppo di lavoro degli architetti e dei curatori – ha commentato Elisa Bruttini, responsabile scientifico di Fondazione Musei Senesi – corrispondono a un rinnovato approccio rispetto ai visitatori, chiamati a partecipare all’esperienza museale non solo in modo interattivo, ma anche e soprattutto in chiave emotiva. Una buona pratica di coinvolgimento condivisa appieno da Fondazione Musei Senesi e che oggi è necessaria per legittimare ogni museo rispetto ai proprio pubblici”.

Dal punto di vista museologico – ha aggiunto Valentina Lusini, direttrice scientifica del progetto di riallestimento – si è posta particolare attenzione sul paesaggio come contesto del vissuto, sulle componenti intangibili e sui valori identitari e storici che manifesta. Si è lavorato, in particolare, all’integrazione tra l’attività di ricerca e la dimensione divulgativa, attraverso un allestimento narrativo che sa conciliare contemplazione e immersione, fascinazione e gioco, divertimento intellettuale e conoscenza critica”.

La mostra di Luca Pancrazzi “Paesaggio Ciclico Variato” è stata presentata dalla curatrice Michela Eremita. “L’esposizione – ha detto Eremita – racconta 40 anni del percorso artistico di Luca Pancrazzi dedicato al paesaggio e alla sua interpretazione declinata nel tempo. La mostra è completata dall’installazione sonora ‘Piove o no’ nella Torre Civica composta da due fasi: nella prima c’è una raccolta di suoni e voci del territorio castelnovino registrati in varie situazioni e momenti durante il 2019, mentre nella seconda fase vengono elaborati tutti gli elementi pervenuti per creare un sound-scape del luogo. Il progetto è completato dal libro curato dall’artista, con il sottotitolo ‘Mi disperdo e proseguo lasciandomi indietro un passo dopo l’altro’, edito da Fondazione Musei Senesi insieme al catalogo della mostra e dedicato alle riflessioni dell’artista sul tema del paesaggio”.



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