"Clean City": arrestato il direttore dell'Ato Toscana Sud, è anche docente all'Università di Siena

Di Redazione | 9 Novembre 2016 alle 11:03

"Clean City": arrestato il direttore dell'Ato Toscana Sud, è anche docente all'Università di Siena

Operazione “Clean City”, arresti domiciliari per il direttore Ato Toscana Sud

Arrestato il direttore dell’Ato Toscana Sud, l’autorità di servizio dei rifiuti per le province di Arezzo, Siena e Grosseto. Eseguite tre misure interdittive nei confronti di altrettanti professionisti toscani. E’ questo il bilancio dell’operazione “Clean City” portata a termine dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Firenze su ordine della Procura del capoluogo toscano. I militari delle Fiamme stamani hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Firenze, Matteo Zanobini, su richiesta della Procura della Repubblica, diretta dal procuratore capo Giuseppe Creazzo, nei confronti di quattro persone per reati di turbativa d’asta e corruzione. Sono stati disposti gli arresti domiciliari per il direttore generale dell’Ato Toscana Sud, l’ingegnere Andrea Corti, 50 anni, mentre è stata applicata la misura cautelare dell’interdizione dai pubblici uffici nei confronti di tre professionisti toscani ((M.V. di 52 anni, O.E. di 51 anni e B.M. di 54 anni). Corti è anche docente all’Università di Siena, presso la sezione distaccata di Arezzo.

I provvedimenti adottati dall’Autorità Giudiziaria di Firenze scaturiscono da un’attività d’indagine, iniziata nel 2014 dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Firenze e coordinata dal Proc. Agg. dott. Rodrigo Merlo e dal Sost. Proc. Dott. Leopoldo De Gregorio, mirata a verificare la correttezza delle procedure per l’aggiudicazione di una gara d’appalto relativa all’assegnazione del servizio per la gestione integrata dei rifiuti urbani nelle Province di Arezzo, Siena e Grosseto a favore di un Raggruppamento Temporaneo d’Impresa (R.T.I.) per l’importo di oltre 170 milioni di euro all’anno ed avente una durata ventennale (con un costo totale di quasi 3,5 miliardi di euro). Più nel dettaglio, sulla base di un approfondito esame degli atti di gara nonché di copiosa documentazione contabile e bancaria acquisita nel corso delle indagini dalle Fiamme Gialle, è emerso che i soggetti indagati avevano concordato preliminarmente – nonostante rivestissero ruoli distinti ed incompatibili – le modalità di dettaglio della procedura (addirittura le domande da rivolgere ai potenziali concorrenti) nonché la stessa materiale redazione di alcuni documenti, strutturando di fatto “su misura” il bando di gara così da favorire la società appaltante (R.T.I.). Tra l’altro, con la chiara finalità di scoraggiare eventuali ulteriori concorrenti alla partecipazione della gara per la gestione dei rifiuti urbani, gli indagati avevano inserito nel bando stesso talune clausole che risultavano particolarmente vessatorie per ogni altra impresa che avesse voluto partecipare alla gara. I guadagni illeciti emersi all’esito delle indagini di cui ha beneficiato il Direttore Generale dell’ATO TOSCANA SUD sono stati quantificati in totale in oltre € 380.000, “compenso” che era stato giustificato contabilmente dagli imprenditori che si erano aggiudicati l’appalto facendoli figurare quali costi sostenuti (fittiziamente) per incarichi di prestazione d’opera professionale o per collaborazione e/o consulenza.

 



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