Colle di Val d'Elsa, Vannetti: “Tubone, servono conoscenza e partecipazione per trovare una terza via”

Riccardo Vannetti, candidato per il centrosinistra a sindaco di Colle di Val d’Elsa, tira le fila dell’incontro organizzato dalla Sinistra per Colle sabato scorso, 13 gennaio, alla Piscina Olimpia, dal titolo “Tubone - Rinnovabile ma non sostenibile”

Di Redazione | 16 Gennaio 2024 alle 7:30

“Un progetto di cui sono state sottolineate in tutti gli interventi la complessità e le criticità. Oggi ci troviamo in un’impasse, dal momento che oltre ad essere stato approvato in sede politica, il Tubone ha avuto purtroppo anche il placet giudiziario. Credo però che grazie a una maggiore conoscenza della questione e alla partecipazione della cittadinanza possano ancora emergere soluzioni terze, fino ad oggi non pensate”.
Riccardo Vannetti, candidato per il centrosinistra a sindaco di Colle di Val d’Elsa, tira le fila dell’incontro organizzato dalla Sinistra per Colle sabato scorso, 13 gennaio, alla Piscina Olimpia, dal titolo “Tubone – Rinnovabile ma non sostenibile”. È Mauro Lenzi (Sinistra per Colle) ad aprire la conferenza.
“La Sinistra si è sempre battuta per l’ambiente – ha detto Lenzi -. Oggi un progetto per essere sostenibile deve avere un bilancio positivo da diversi punti di vista, compreso quello sociale. Seguendo il motto ‘pensare globalmente, agire localmente’, metodo storico della Sinistra, abbiamo invitato Loreno Cecconi, compagno e amico, a parlarci dell’argomento in virtù dei suoi studi sulla sostenibilità”.
Cecconi con il suo intervento pone le basi scientifiche per il confronto che sarebbe seguito, parlando dei diversi tipi di risorse naturali, della differenza tra la crescita e lo sviluppo. “Il problema di fondo – ha detto il docente di Economia – è costituito dall’inquinamento e dal riscaldamento globale che rischiano di arrivare a un punto di irreversibilità”. E sulla centrale idroelettrica: “Non sempre ciò che è rinnovabile è anche sostenibile. Come quando si distrugge l’ambiente per realizzare un impianto che serve un migliaio di famiglie”.
Numerosi gli interventi che hanno affrontato le diverse sfaccettature del tema. Alessio Giunti, ingegnere dell’acquedotto comunale, ha spaziato dal cambiamento climatico all’attuale portata idrica del fiume Elsa; Stefano Santini, docente di storia e filosofia, ha fatto un quadro del sistema delle Gore dal Mille a oggi, anticipando di oltre un secolo la realizzazione della prima gora e spostando la parte più antica della città di Colle dal Castello al Piano. Per il Coordinamento Salviamo l’Elsa, che riunisce associazioni ambientaliste, sociali e culturali, sono intervenuti, tra gli altri, Claudio Leonzio e Fiorenza Bettini. Dai dati esposti sembrerebbe emergere un quadro senza speranza per la sopravvivenza dell’Elsa e delle forme di vita ad esso legate a causa della doppia concessione del Genio Civile alle imprese che effettueranno i prelievi idrici. Anche l’assessore con delega alle Gore Cristiano Bianchi è intervenuto nel pomeriggio organizzato a sostegno della Candidatura #VannettiSindaco, facendo un rapido excursus dell’attività dell’attuale amministrazione nella gestione dell’affaire Tubone.
Nel corso della serata sono emerse alcune parole chiave che possiamo utilizzare in questo cammino e che già avrete sentito negli appuntamenti della mia campagna elettorale – conclude il candidato Riccardo Vannetti – innovazione e trasparenza, ma soprattutto conoscenza e partecipazione. Purtroppo il progetto è stato affrontato in maniera disgiunta, perdendo la visione della sua complessità: da una parte si è pensato allo sfruttamento energetico, da un’altra alla stratificazione storico-artistica, in una terza posizione si è pensato a Colle come luogo dell’abitare, quale in effetti è. Ma tutti questi aspetti non possono essere indipendenti, devono essere valutati con una risposta coesa. In tempi non sospetti la cittadinanza avrebbe dovuto avere la propria voce in capitolo. Oggi possiamo cercare di affrontare il problema con una conoscenza in profondità, per fare emergere soluzioni diverse. La cittadinanza questo lo merita”.


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