Confindustria e CSM insieme alla imprese: presentati 22 progetti per i bandi regionali

Oltre 80 le aziende coinvolte, richiesta di investimenti di 16 milioni. Il direttore generale Capone: "La Regione non veda il sud solo come turismo ed enogastronomia"

Di Redazione | 3 Agosto 2020 alle 13:27

Confindustria e CSM insieme alla imprese: presentati 22 progetti per i bandi regionali

Sono oltre 80 le aziende, di cui circa il 40% della Provincia di Siena, coinvolte nei progetti di investimento in sviluppo e ricerca relativi ai bandi della Regione Toscana. Sono in totale 22 i progetti presentati da Confindustria Toscana Sud e CSM, il Centro Sperimentale del Mobile e dell’Arredamento, 6 per quello che riguarda il bando per le grandi imprese in collaborazione con le piccole, circa il 10% del totale, e 16 per i progetti di piccole e medie imprese, nella maggior parte dei casi in collaborazione tra di loro. Progetti che riguardano tematiche diverse, dal settore camper a quello dell’energia elettrica e rinnovabile, passando per eventi, beni di consumo, piattaforme digitali, settore scuola e educazione, packaging, fino al settore riguardante l’agricoltura e il vitivinicolo. Una richiesta di investimenti di 16 milioni di euro circa, sui 163 milioni richiesti da tutti i progetti su entrambi i bandi.

“Abbiamo coordinato la presenza di 82 aziende in totale con 29 organismi di ricerca – spiega il direttore di CSM Irene Burroni – dipartimenti universitari tra le Università di Siena, Firenze e Pisa che hanno lavorato con le imprese per ostruire progettualità sufficientemente avanzate e tecnologicamentre rilevanti per i dettami del bando”.

I progetti presentati hanno portato all’unione di imprese provenienti anche da aree diverse; “è importante infatti che il lavoro si sviluppi tra aziende locali e non” spiega Piero Pii, presidente di CSM.
“Abbiamo dato vita a un progetto che riguarda tutta la Valdelsa, per uniformare le 11 aree industriali della zona – continua Pii – La Regione ha accolto il nostro progetto, queste aree produttive sono un elemento determinante per la ripresa e non solo”.

L’entusiasmo con il quale le imprese hanno aderito e presentato i progetti fa emergere voglia di pensare a futuro. E’ quello che sottolinea anche il direttore generale di Confindustria Toscana Sud Antonio Capone, per il quale è importante che le aziende non rinuncino a progettare il futuro post-Covid.

“Negli ultimi mesi, a causa dell’emergenza Covid, le imprese hanno subito gravi perdite e hanno incontrato grandi difficoltà nel progettare il futuro – spiega Capone – oggi siamo in una situazione “sospesa” per quanto riguarda l’emergenza sanitaria, e quindi le imprese possono cominciare a ragionare sul futuro. Non c’è dubbio che per affrontare questa situazione bisogna avere contemporaneamente due tempi di analisi: uno, presente, in cui servono azioni per contenere la crisi sanitaria ed economica, ma allo stesso tempo non rinunciare a progettare ciò che succederà nel momento in cui le imprese dovranno muoversi senza Covid: questo va organizzato oggi”.

Un’organizzazione che le imprese del territorio sembrano voler mettere in campo sin da subito con la progettazione, alla quale lo stesso Capone sembra avere qualche cosa da ridire rispetto alla percezione che Confindustria Toscana Sud ha della visione della Regione.

“Non accettiamo la visione della Regione Toscana che vede il sud della regione solo come un bel giardino dove poter sviluppare soltanto turismo ed enogastronomia – conclude il direttore generale – lasciando il settore imprenditoriale e industriale alla sola fascia nord della regione, identificata nell’asse Firenze-Prato-Pisa”.

Andrea Radi



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