Da migrante a chef di successo: la storia di Omar partita da Siena

Giunto in Italia da migrante, si è regolarizzato grazie all'aiuto del Palace Hotel Due Ponti, dove, partito da lavapiatti, è diventato chef. Adesso lavora in un ristorante di lusso a Dakar

Di Redazione | 4 Gennaio 2022 alle 18:55

Una storia di riscatto, di forza di volontà e di voglia di superare ogni ostacolo. Potrebbe essere definita così la vita di Omar Ngom, ragazzo senegalese che, arrivato da migrante in Italia è riuscito, partendo da Siena, a diventare uno chef di alto livello aprendo un suo ristorante all’interno di un hotel di lusso a Dakar, nel suo Senegal.

“Sono partito dopo che è morto mio padre, ho lasciato gli studi vedendo l’Europa come El Dorado – racconta Omar ai microfoni di RadioSienaTv – Sono partito con un visto e ho avuto la possibilità di entrare in Europa facendo Portogallo, Svizzera e Francia. Sono poi passato in Italia dove però ho scoperto che il mio visto non era valido. Ho girato Torino, Brescia e Milano, finché non ho parlato con un cugino che viveva a Siena e mi ha invitato in città.  All’inizio è stato difficile, non trovavo lavoro anche a causa della mia posizione con i documenti. Ho provato a vendere cd ma non faceva per me, alla fine sono riuscito ad entrare come lavapiatti al Palace Hotel Due Ponti. Mi sono sempre dato da fare e di giorno in giorno mi rendevo conto di quanto la signora Fioravanti facesse per me e tenesse a me. Mi ha aiutato con i documenti, con il permesso di soggiorno che ho ottenuto grazie al contratto di lavoro che mi ha fatto”.

Omar è rimasto un grande amico, una persona d’oro. Ha iniziato qua da noi poco dopo essere arrivato in Italia. Ha fatto il lavapiatti e poi crescendo e impegnandosi è passato ad essere aiuto cuoco e poi chef – rivela l’ex titolare e ora responsabile del back office del Palace Hotel Due Ponti, nonchè figlia di Paola Fioravanti, Arianna Sandrucci – Non si è mai arreso, è partito dal niente ed è riuscito nel tempo a studiare, a lavorare e ad aiutare anche la famiglia in Senegal”.

Una storia a lieto fine, che racconta la caparbietà di Omar e il grande cuore di Siena, capace di accogliere, far crescere e maturare il giovane senegalese. “Ho iniziato ad appassionarmi alla cucina e la signora mi ha aiutato a diventare chef pagando anche alcuni corsi – spiega Omar – Ho lavorato e fatto stage in diversi posti come l’Hotel Garden e il ristorante Il Carroccio”.

Nel 2016 Omar decide di tornare in Senegal per creare un azienda di catering. Grazie al suo lavoro incontra la signora Yudith che, avendo investito un sacco di soldi in un ristorante che si trova nel centro di Dakar gli propone di lavorare là. “Lasciare l’Italia è stato difficile, ma da quando è iniziato il Covid mi sono reso conto della situazione e ho deciso di accettare questo lavoro” spiega lo chef. Ora ha aperto un ristorante italiano a Dakar, “Il Pappagallo“, dove mette in pratica tutto ciò che ha imparato nella sua esperienza culinaria nel Bel Paese, a Siena e non solo. Un ristorante di lusso nel cuore della capitale, frequentato da molto europei e da personaggi di spicco. Il successo per Omar è finalmente arrivato, ma, sebbene ora lavori e vive nel suo paese di origine, un pezzo di cuore rimane sempre a Siena. “Siena per me è casa, è una parte di me – dice – Prima o poi tornerò, a Maggio sarò sicuramente là per il matrimonio del mio migliore amico”.



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