“Onestamente come volontariato fare più di così è impossibile”. A dirlo la responsabile Caritas di Siena Anna Ferretti a proposito della vicenda che riguarda i cittadini pakistani richiedenti asilo, che passano la notte e buona parte del giorno nel parco giochi fuori Porta San Marco.
Da oggi, con la firma del Sindaco di Siena Luigi De mossi, è attiva l’ordinanza comunale che vieta il bivacco in quella zona. “Stiamo accogliendo questi ragazzi da maggio – ha spiegato Ferretti – fornendo loro la mensa e dandogli la possibilità due volte a settimana di fare la doccia e cambiare gli indumenti”. L’accoglienza riguarda in particolar modo coloro che riscontrano dei problemi sanitari, grazie ad un percorso coordinato dalla Prefettura: “Quando vengono dimessi se ci sono situazioni problematiche noi li accogliamo il tempo necessario perché la questura li possa sistemare. Ovviamente avendo un’accoglienza limitata abbiamo deciso di fare così. Non possiamo accogliere 20-30 persone, non siamo strutture che fanno questo tipo di cose. Più di questo non è possibile”.
Il tema è stato trattato anche in un tavolo ad hoc nell’ambito del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ed il Prefetto ha sottolineato come la situazione non presenti, al momento, minaccia per la sicurezza
I cittadini pakistani richiedenti asilo, a partire da oggi non potranno più trattenersi nel parco giochi fuori Porta San Marco: “Non sono in grado di dire se l’ordinanza comunale funzionerà o no – ha detto Ferretti -. Capisco le lamentele dei cittadini e gli strumenti dell’amministrazione. Io voglio dire che noi saremo aperti anche per tutto il mese di agosto, la mensa la porteremo in via Mascagni e rimarrà attivo il servizio docce.
Con noi sono sempre stati molto tranquilli, chiedono senza arroganza o prepotenza di dormire e di mangiare. Avere 20-30 ragazzi fuori è un disagio per loro soprattutto, e anche per gli altri cittadini. Il nostro non è un luogo di passaggio che si presta a questo tipo di accoglienze, è una situazione anomala, non ci era mai capitato di avere 60 persone a mensa. Ma credo che un bicchiere d’acqua e da mangiare non si possa negare a nessuno, come ha detto anche il vescovo”.