Fattori (Toscana a Sinistra): "Ampugnano, basta aeroporto. Sí ad uso alternativo"

Il consigliere regionale: "Un’area perfetta per sviluppare un’agricoltura di qualità e nuove forme di turismo ambientale, lento, sostenibile"

Di Redazione | 5 Luglio 2020 alle 15:40

Fattori (Toscana a Sinistra): "Ampugnano, basta aeroporto. Sí ad uso alternativo"

Futuro dell’Aeroporto di Ampugnano, interviene il consigliere Regionale Tommaso Fattori (Toscana a Sinistra):

“Quale è la reale utilità dell’aeroporto di Siena-Ampugnano? È economicamente sostenibile nell’attuale quadro sociale, economico e ambientale dell’area? A domandarselo, dopo la sentenza del Tar della Toscana che ha annullato la gara per l’affidamento in concessione dello scalo senese, è il candidato presidente della Regione per Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori, firmatario insieme al collega Paolo Sarti di una mozione in cui si chiede alla Giunta regionale di aprire un tavolo di confronto con Enac e gli enti locali per valutare una progettualità alternativa sull’area dello scalo”.

“L’aeroporto di Siena-Ampugnano viene utilizzato soltanto da jet privati e aerotaxi, ed è collocato in una zona caratterizzata da delicate peculiarità ambientali e territoriali. E’ uno scalo peraltro privo di possibilità di sviluppo, considerate le insuperabili limitazioni al numero e al tipo di aeromobili che vi possono atterrare, e considerata l’inadeguata rete di collegamenti sia viari che ferroviari”, ha spiegato Fattori. “Nel corso degli anni le tanto attese ricadute economiche dell’aeroporto al sistema territoriale sono state irrisorie, visto che il traffico commerciale è stato minimo. Ecco perché chiediamo che l’area passi dal Demanio alla Regione e agli enti locali, senza vincoli di destinazione, in modo che se ne possa promuovere un utilizzo alternativo e coerente con le vocazioni territoriali. Stiamo infatti parlando di una vasta area di particolare pregio paesaggistico, con zone agricole tradizionali, boschi, corsi d’acqua e in cui l’attività umana è stata contenuta ed equilibrata, permettendo la conservazione di un numero di specie e di habitat fra i più elevati d’Italia. Un’area perfetta per sviluppare un’agricoltura di qualità e nuove forme di turismo ambientale, lento, sostenibile”.



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