Fiom Cgil: "Trigano, non sottoscritto accordo di prossimità perchè frena stabilizzazione dei precari"

Il sindacato interviene sulla situazione della camperistica valdelsana

Di Redazione | 15 Febbraio 2020 alle 16:42

Fiom Cgil: "Trigano, non sottoscritto accordo di prossimità perchè frena stabilizzazione dei precari"

Trigano, la FIOM CGIL di Siena intende replicare a quanto apparso sugli organi di stampa locali in questi giorni sulla situazione della camperistica valdelsana.

“In prima battuta, in riferimento all’accordo sottoscritto a luglio, non dalla FIOM, in Trigano – è la nota stampa – crediamo sia giusto far capire a chi legge che l’accordo di prossimità di cui si parla altro non è che una deroga in peggio di quanto previsto dalle disposizioni di legge e in questo caso specifico in merito alla durata del contratto dei lavoratori a tempo determinato. Per i lavoratori con contratto a termine che lavorano in Trigano infatti, il decreto dignità prevedeva che dopo 24 mesi di lavoro a tempo determinato l’Azienda dovesse provvedere alla stabilizzazione a tempo indeterminato”.

“Con l’accordo di prossimità non sottoscritto dalla FIOM, invece, chi ha firmato quell’accordo ha concesso all’Azienda la possibilità di prolungare ampiamente oltre i termini previsti dalla legge il periodo di utilizzo di lavoratori a tempo determinato. Quei lavoratori che invece avrebbero dovuto e potuto essere assunti stabilmente in Trigano a tempo indeterminato. E se pensiamo che oggi senza quei 40 lavoratori, purtroppo ancora precari, l’Azienda non sarebbe in grado di soddisfare la produzione giornaliera richiesta, è ormai evidente che le condizioni per stabilizzare tutti quei lavoratori ci fossero allora come continuano a permanere ora”.

“Continuiamo quindi a sostenere le nostre ragioni che ci hanno portato a non firmare quell’accordo, perché laddove esistono situazioni di crisi oggettiva la FIOM CGIL non si è mai tirata indietro nel gestirle, ma quando invece ci sono le condizioni per stabilizzare i lavoratori, offrendo loro un futuro con maggiori certezze, non accettiamo di peggiorare le poche garanzie in tema di lavoro che ancora offre la legge per concedere alle Aziende la possibilità di continuare a fare flessibilità con i lavoratori mantenendoli nel precariato pur essendo indispensabile il loro apporto per portare avanti la produzione giornaliera”.



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