Fondazione Territori Alta Valdelsa: stato di agitazione del personale, oggi il tavolo dal Prefetto

I sindacati rivendicano “l’applicazione del contratto nazionale enti locali più volte disatteso dalla Direzione"

Di Redazione | 5 Gennaio 2022 alle 16:52

Fondazione Territori Alta Valdelsa: stato di agitazione del personale, oggi il tavolo dal Prefetto

Si è svolto oggi il tavolo di conciliazione dal Prefetto di Siena a seguito della proclamazione da parte delle sigle sindacali FP CGIL e FP CISL, unitamente alla RSU aziendale, dello stato di agitazione di tutto il personale della Fondazione Territori Alta Valdelsa operante nei presidi RSA del territorio.

I sindacati rivendicano “l’applicazione del contratto nazionale enti locali più volte disatteso dalla Direzione, così come del contratto decentrato aziendale oramai datato 2008/2009, e denunciano l’indisponibilità della Direzione FTSA a soluzioni serie e condivise su: turni di lavoro, fondo incentivante, istituti contrattuali, produttività ed accordo su prestazioni aggiuntive del personale sanitario durante il periodo Covid-19”.

“Viste le risposte non adeguate o inesistenti da parte della FTSA rispetto alle nostre richieste, – spiegano FP CGIL e FP CISL – abbiamo deciso di mobilitarci. Pertanto, così come previsto dalla legge, abbiamo chiesto al Prefetto e alla Commissione di garanzia il tentativo di conciliazione nei termini e con le modalità previste in materia di servizi pubblici essenziali del comparto enti pubblici. L’atteggiamento dilatorio e inconcludente che abbiamo riscontrato negli anni, aggravato dall’inosservanza delle norme contrattuali, soprattutto relativamente alle materie afferenti alle relazioni sindacali, ci ha portato a richiedere il tavolo di conciliazione dal Prefetto che è stato effettuato oggi”.

“Dopo l’incontro in Prefettura di oggi lo stato di agitazione viene mantenuto – concludono le sigle sindacali – ma è stato concordato di effettuare fattivi incontri di delegazione trattante. Qualora i tavoli di contrattazione non dovessero trovare una soluzione, saremo pronti nostro malgrado ad adottare quelle forme di lotta, a partire dallo sciopero del personale dipendente, e che per senso di responsabilità non abbiamo attuato negli ultimi 3 anni, anche per la pandemia in corso”.



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