Fortezza, oggetto di polemiche, ma non di contesa

Da una parte la polemica sull'attività di somministrazione, dall'altra il bando che non decolla per mancanza di volontà dei ristoratori

Di Redazione | 2 Luglio 2021 alle 19:39

Fortezza, oggetto di polemiche, ma non di contesa

Nessun bando sulla Fortezza“, è la precisazione fatta dalle associazioni di categoria in merito alla possibilità di occupare questi spazi che il Comune avrebbe voluto dare ai ristoranti della città. Area che è sì oggetto di polemiche ma non di contesa. Il bando è rimasto solo un’ipotesi perché, al di là delle attività che hanno accolto l’invito stesso dei Propositivi, non c’è stato riscontro da parte degli esercenti che non hanno voglia, e magari le possibilità, di effettuare traslochi temporanei.

“Era stato ipotizzato ma non emanato, perché alla luce di una protesta diffusa in città rispetto a questa cosa e di una scarsa disponibilità degli operatori, si è ritenuto opportuno sospendere tutto“, ha spiegato Daniele Pracchia, direttore di Confcommercio.

Le polemiche hanno trovato corpo in una petizione che i ristoranti del centro hanno portato avanti contro la gestione del Vivi Fortezza. La raccolta firme è stata presentata in occasione dell’incontro avvenuto qualche giorno fa con associazioni e comune, e dal quale però è venuto fuori ben poco. Le parti si sono date appuntamento fra circa dieci giorni per ragionare su qualche iniziativa da fare, a questo punto fuori dalle mura della fortezza.

“Ci sarà un nuovo incontro per capire cosa poter fare sia sul fronte della Fortezza, ovvero sull’effettivo rispetto delle regole dell’attuale gestione – continua Pracchia – sia sulla possibilità di fare iniziative diffuse nel centro”.

Per quanto riguarda la prossima estate, l’assessore Tirelli è fiducioso e crede che un maggior preavviso possa mettere i ristoranti nelle condizioni di rispondere presente e occupare quegli spazi nel nome della convivenza pacifica, potendo contare sull’apertura dei Propositivi. Ma la sensazione è un’altra: c’è un punto di stallo ed è l’attività di somministrazione del Vivi fortezza (fonte di finanziamenti per gli eventi). Nonostante si tratti solo di 3 mesi all’anno, proprio non va giù ai ristoranti del centro, che se da una parte non vogliono occupare quegli spazi, dall’altra vivono chi lo fa come un concorrente sleale. Una visione che suona come un capriccio e che fondamentalmente nasce dall’antica e vecchia abitudine di pensare al proprio orticello, la stessa che spinge a crogiolarsi nel confortevole immobilismo e a guardare con diffidenza alle novità. Tutto a scapito quindi di concetti come la lungimiranza e condivisione che sono invece alla base della crescita collettiva. Le possibilità, quindi, che il prossimo anno ci si ritrovi punto e a capo, sono molte. A meno che non ci sia un sorprendente e improvviso cambio di mentalità imprenditoriale.

Teresa Scarcella



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