Gestione Covid in Toscana, Nursind: "Sempre gli stessi errori, cambiare modalità operative"

"Chiediamo a Giani e al nuovo Direttore Gelli di cambiare marcia e soprattutto di ascoltare chi nel sistema sanità toscano vi lavora" scrive il sindacato autonomo degli infermieri

Di Redazione | 29 Dicembre 2021 alle 12:39

Gestione Covid in Toscana, Nursind: "Sempre gli stessi errori, cambiare modalità operative"

“Al 29 dicembre 2021 tutte le inefficienze di questa gestione della emergenza pandemica perpetrate ai danni della popolazione toscana e dei professionisti della sanità regionale in queste ultime settimane sono esplose in modo eclatante”. Così scrive il sindacato autonomo degli infermieri Nursind Toscana in merito alla gestione della pandemia nella regione.

“Le operazioni di tracciamento dei nuovi casi fallito, con file vergognose nei drive trought e nelle farmacie. L’aumento di ricoveri Covid, senza aver precedentemente preparato alcuna strategia per aumentare posti letto disponibili negli ospedali. I sanitari assenti in numero considerevole, dove alle voragini storiche nelle dotazioni organiche, si aggiungono adesso le innumerevoli assenze per quarantena da contatto o infezione Covid. Il personale non sostituito che costringe il restante personale a sovraccaricarsi di lavoro e ore di straordinario”.

“E’ la quinta ondata ma per la nostra amministrazione regionale e per i direttori delle asl e aziende ospedaliere è sempre come fosse la prima volta! – scrive Nursind Toscana – Stessi errori, stessa mancanza di lucidità e visione prospettica, stessa incapacità di programmazione e implementazione di politiche per il reclutamento di personale! Il blocco delle assunzioni di infermieri ancora in essere nonostante le promesse di intervenire nelle situazioni più critiche”.

“Crediamo che la gestione della sanità in Toscana debba cambiare IMMEDIATAMENTE modalità operative per non lasciare macerie ovunque al termine di questa scellerata gestione di 2 anni di emergenza. Chiediamo al Governatore Giani e al nuovo Direttore Gelli di cambiare marcia e soprattutto di ascoltare chi nel sistema sanità toscano vi lavora, non rifiutando ogni genere di confronto, da noi più volte sollecitato a nome della categoria infermieristica, quella che più di tutte sta pagando le conseguenze di decisioni imbarazzanti”.



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