Gestione illecita di rifiuti in un impianto in provincia di Siena: denunciate due ditte

Durante un controllo di routine per il covid-19, i carabinieri della Forestale scoprono un carico sospetto diretto in Valdelsa: dopo una settimana di indagini, svelato il trucco: le merci non erano quelle dichiarate

Di Redazione | 30 Aprile 2020 alle 13:50

Gestione illecita di rifiuti in un impianto in provincia di Siena: denunciate due ditte

Gestione illecita di rifiuti in un impianto di smaltimento e trattamento in provincia di Siena: due ditte provenienti dalla provincia di Grosseto sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria in seguito ad un accertamento dei carabinieri del corpo forestale di Siena, che hanno smascherato la furba condotta di alcune società operative nel settore. Nei giorni scorsi, durante un controllo di routine per il rispetto delle restrizioni covid-19, legato alla movimentazione di camion e merci, l’attenzione dei militari si è spostata su un carico sospetto.

E’ stato scoperto che i mezzi delle due ditte, dirette a conferire rifiuti speciali in un centro di recupero e trattamento in Val d’Elsa, non trasportavano quanto dichiarato ed identificato con codice Cer, ovvero imballaggi misti. Bensì sacchi neri dell’immondizia contenenti indumenti usati monouso di sicurezza già utilizzati per la protezione individuale, come guanti in lattice, camici, tute e mascherine, anche visibilmente sporchi di sangue, imballaggi in materiale plastico, rifiuti urbani, una grande quantità di marche auricolari di bestiame, confezioni contenenti parti anatomiche di carne. Il tutto veniva trasportato su un mezzo nemmeno abilitato a farlo. Un trucco – spiegano i carabinieri – che di solito viene utilizzato per risparmiare sul trasporto, e che per la prima volta viene riscontrato nell’impianto oggetto del controllo.

Il rifiuto non è stato accettato dal centro di recupero, e messo a disposizioni degli investigatori che hanno proceduto ad attente verifiche: a conclusione delle indagini, durate circa una settimana, è emerso che i rifiuti provenivano in realtà da un mattatoio nel grossetano, ed erano stati trasportati da una società di intermediazione locale. Non solo: è stata anche rilevata la mancanza di scia sanitaria per il deposito e la vendita online di prodotti di origine animale, con conseguente blocco sanitario di tutti i prodotti alimentari rinvenuti.

 



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