Il CAI di Siena compie 50 anni

Il club alpino italiano senese è nato nel 1970, e oggi conta ben 700 aderenti

Di Redazione | 24 Ottobre 2020 alle 11:32

Il CAI di Siena compie 50 anni

La recrudescenza del Covid non permetterà di accendere le 50 candeline preparate sulla torta di compleanno della sezione senese del Cai (Club alpino italiano), nata il 18 ottobre del 1970 con una cinquantina di aderenti nel Palazzo dei Rozzi in Via di città. Ora il Cai a Siena ha ben 700 aderenti. La loro festa a causa della pandemia slitta all’anno prossimo.

I soci comunque non restano con le mani in mano. Stanno preparando un libro sulla storia del Cai senese per celebrare la ricorrenza.

Ma l’attuale sezione in realtà ha un lontano progenitore. A Siena fu creata una sede del Cai nel 1875, a soli 12 anni di distanza dalla fondazione a Torino del Cai nazionale per volontà di Quintino Sella. Nella nostra città collinare l’amore per la montagna e l’alpinismo era una passione d’elite, coltivata da pochi. A capo del sodalizio fu l’allora sindaco Luciano Banchi, intellettuale, storico e scrittore. Ma a otto anni dalla nascita, la sezione fu sciolta per il ridotto numero di soci.

Rinacque quindi un secolo dopo, nel 1970. E da allora il Cai senese ha continuato ad allargare i suoi orizzonti diventando un’associazione molto popolare. E tante cose sono cambiate da allora.

Fino agli inizi degli anni Novanta, il Cai era un’associazione prettamente maschile. C’era a quel tempo una sola donna, alla quale fu assegnata la mansione di segretaria. Ma negli anni a seguire l’ delle donne è stata massiccia.

Un tempo il Cai era un’associazione per soli adulti. Ora ci sono torme di bambini organizzati nel gruppo degli “Aquilotti”, che fanno trekking insieme ai genitori ma anche si arrampicano con funi e moschettoni.

In passato nel Cai si andava in montagna, ovvio, con i piedi negli scarponi. Ora si va anche anche con i piedi sui pedali. C’è infatti un gruppo di appassionati che organizza escursioni con mountain bike.

Prima i soci del Cai camminavano soltanto “sulle” montagne. Ora camminano anche “dentro” le montagne. Da alcuni anni il Club alpino ha infatti un nutrito gruppo di appassionati di speleologia. Sono loro ad aver scoperto, ispezionato e catalogato un’ottantina di grotte sulla Montagnola.

Per i ragazzi disabili, il Cai organizza escursioni di “montagnaterapia”. Per la cura dell’ambiente si tengono camminate con raccolta dei rifiuti abbandonati nei boschi.

Pochi sanno che è stato il Cai fra i primi attori della riscoperta e valorizzazione della via Francigena e sono stati i suoi soci a tracciare il percorso attuale fra San Gimignano e Radicofani. Ora sono impegnati a manutere i sentieri sulla Montagnola ma ne stanno tracciando anche sul Monte Cetona.



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