Il Festival di Venezia omaggia il regista senese Piero Vivarelli

Di Redazione | 2 Settembre 2019 alle 18:44

Il Festival di Venezia omaggia il regista senese Piero Vivarelli

Mercoledì 4 la proiezione di “Life as a B-Movie”, ritratto della vita del regista montonaiolo con le intervista a stelle dello spettacolo come Quentin Tarantino e Emir Kusturica

Mercoledì al Festival del Cinema di Venezia sarà proiettato alla Sala Volpi, in prima mondiale, “Life as a B-Movie”, il docufilm sulla vita del regista senese Piero Vivarelli (1927-2010), cineasta di culto e regista di B-movies italiani di tutti i generi e di grande successo al botteghino, paroliere di successi musicali, tra cui 24.000 baci di Celentano, e sceneggiatore dello spaghetti western Django, poi ripreso dal genio di Quentin Tarantino. Artista poliedrico, vitale e sempre sorprendente, Vivarelli, contradaiolo del Montone, fu l’unico non cubano, oltre a Che Guevara, a fregiarsi di una tessera del Partito Comunista Cubano firmata da Fidel Castro.

Il docu film, per la sezione Classici Documentari, è firmato da Fabrizio Laurenti, Niccolò Vivarelli,e  vanta le interviste, con numerosi ricordi, aneddoti e spunti, a colossi dell’arte, dello spettacolo e del cinema mondiale, da Quentin Tarantino, che nel 2010 mentre presentava un suo film a Venezia, si interruppe per ricordare uno dei suoi registi di culto, Umberto Lenzi, Emir Kusturica, Franco Neri, Pupi Avati, fino Gianni Minà e tantissimi altri.

A Venezia, ad assistere al film, ci sarà anche il figlio Oliviero, che non nasconde l’emozione: “Ho visto solo a pezzetti il film – ha detto a Siena Tv – e la parte in cui vengo intervistato. Dopo Venezia il film approderà al Festival di Stoccolma, al Terre di Siena e su Sky Arte. Sono emozionato e spero che la città di Siena sia orgogliosa, vista la vetrina mondiale che regala  Venezia. E’ un omaggio che speravo, e che spero possa arrivare anche da altri”.



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