Inchiesta su estremisti di destra, gip di Firenze contesta aggravante terrorismo a Chesi

Di Redazione | 4 Dicembre 2019 alle 14:06

Inchiesta su estremisti di destra, gip di Firenze contesta aggravante terrorismo a Chesi

Il giudice conferma gli arresti domiciliari e la Procura fiorentina avanza l’accusa di eversione: si attende l’interrogatorio di garanzia di fronte al pm De Gregorio

Va avanti a Firenze l’inchiesta sugli estremisti di destra del senese, dopo il blitz nei confronti della cellula nera che progettava la distruzione della moschea di Colle Val d’Elsa. Il gip del tribunale fiorentino ha emesso una nuova ordinanza per convalidare gli arresti domiciliari ad Andrea Chesi, il 60enne dipendente Mps ritenuto il capo del gruppo di “camerati”, e il figlio Yuri, cui è stata confermato l’obbligo di dimora. L’ipotesi di accusa per cui si procede a Firenze è quella di eversione, sulla base delle intercettazioni in cui i 12 soggetti indagati dalla Dda discutevano sulla possibilità di colpire la moschea colligiana e di utilizzare l’arsenale di armi di cui disponevano per sovvertire con la violenza l’ordine democratico.

Se il tribunale di Siena, per competenza, ha contestato il reato di detenzione illegale di munizionamento bellico escludendo l’aggravante data dalla finalità terroristica, questa è stata invece riconosciuta dal tribunale di Firenze. L’avvocato dei due, Francesco Pletto, aspetta ora la convocazione del pm Leopoldo De Gregorio per l’interrogatorio di garanzia, che sarà effettuato entro cinque giorni dalla notifica dell’ordinanza.

C.C



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