Inchiesta su turbativa d'asta gara TPL: le reazioni senesi

Da Tiemme no comment, il sindaco De Mossi, già intervenuto mesi fa sul caso, potrebbe nuovamente prendere posizione

Di Redazione | 10 Giugno 2020 alle 17:11

Inchiesta su turbativa d'asta gara TPL: le reazioni senesi

Sei indagati per turbativa d’asta e falso e un’indagine che si allarga a macchia d’olio: giungono inevitabilmente anche a Siena gli echi della bufera giudiziaria sul bando di gara indetto dalla Regione Toscana, dal valore di 4 miliardi di euro, per l’assegnazione del servizio di trasporto pubblico locale per 11 anni a un gestore unico, poi aggiudicato dalla società Autolinee Toscane (controllata dai francesi di Ratp).

Nel mirino della magistratura fiorentina (uno dei pm titolari del fascicolo è l’ex sostituto procuratore della Repubblica di Siena Antonino Nastasi) sono finiti i 4 componenti della commissione giudicante e altri dirigenti regionali toscani e liguri: per l’accusa, l’iter non avrebbe aderito ai criteri di legge, tra storture, irregolarità e una reputata troppa fretta di aggiudicare il bando. Una vicenda, questa del bando, particolarmente tormentata, e che si trascina da cinque anni a questa parte, condita anche da un contenzioso amministrativo.

Disparate le reazioni in quel di Siena. Forza Italia, che in tempi non sospetti aveva chiesto chiarezza sul caso al presidente Enrico Rossi, ribadisce oggi la necessità di maggiore trasparenza: “Ogni gara deve essere trasparente, tutti i cittadini meritano istituzioni che agiscano in maniera limpida e senza macchia e che facciano scelte certe, affinché nessuno possa mai dubitare – è quanto affermano il coordinatore provinciale Lorenzo Loré, il responsabile provinciale comunicazione Maria Concetta Raponi e il responsabile provinciale del dipartimento trasporti Roberto Bilenchi – quale sarà l’esito lo vedremo, ma in questa vicenda che, oramai dura da anni, di dubbi e di ombre, sembra ne stiano emergendo molte. Noi continueremo a vigilare ed a chiedere che venga fatta luce sull’intera vicenda rapidamente, visto che ogni esito della Gara, qualunque esso sia, riguarderà tutti noi cittadini che non vogliamo più essere presi in giro. Ci chiediamo, ma il Presidente Rossi, alla luce di tutto ciò che sta emergendo, che cosa fa? Perde ancora le staffe, dicendo che “l’Avvocatura farà il suo corso e se ci sono calunnie ne risponderanno in Tribunale” o sta attendendo serenamente l’esito delle indagini? Caro Governatore Rossi noi sicuramente attendiamo con molta serenità il giudizio della Magistratura, ricordandole che fare chiarezza giova sia agli utenti toscani che alle aziende che hanno partecipato alla gara TPL” concludono.

Anche il sindaco Luigi De Mossi, che col collega grossetano Vivarelli-Colonna aveva chiesto con forza lumi sulla faccenda a fine gennaio sulla scorta di un esposto presentato da Pistoia, sembra intenzionato nuovamente dire la sua, nella giornata di domani, con un comunicato stampa. Da Tiemme invece – che saluterà proprio per fare posto ad Autolinee Toscana – non c’è la volontà di intervenire: “Abbiamo appreso le notizie dalla stampa. Possiamo fare solo da spettatori in questa fase” precisa il presidente Massimiliano Dindalini.

C.C

 

 



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