Informazione locale in crisi: Radio Siena Tv risponde a Il Cittadino Online

Di Redazione | 10 Luglio 2019 alle 18:45

Informazione locale in crisi: Radio Siena Tv risponde a Il Cittadino Online

Ecco la risposta del direttore responsabile di Radio Siena Tv Matteo Borsi

“L’articolo sulla crisi della stampa locale a firma di Augusto Mattioli  (http://www.ilcittadinoonline.it/cronaca/siena-cronaca/informazione-locale-in-crisi-senza-il-monte-mancano-le-risorse/?fbclid=IwAR2bLWE9b-ydAmOL4Zd87EAoJ_M70Ea0nMFXS-6wh-g2xFLNEuB2ECd1zXU )  contiene secondo il mio parere alcune dure verità ma anche diverse inesattezze. Per prima cosa voglio esprimere la mia profonda solidarietà a tutti i colleghi giornalisti dell’emittente radiofonica Antenna Radio Esse che attraverso le proprie scelte imprenditoriali ha deciso di privarsi delle loro prestazioni. Allo stesso tempo attendo con curiosità di conoscere i nomi dei colleghi che, come riporta il testo, occuperanno “volontariamente!” quelle posizioni, perché se tali figure esistono veramente forse sfugge a qualcuno sia il senso della professione del giornalista, sia il buon senso verso quei giovani precari che tanto farebbero pur di occupare con un compenso seppur minimo quei ruoli. Allo stesso tempo voglio sottolineare come l’articolo generalizzi certe situazioni. Si parla infatti di come Canale 3 e RadioSienaTv riescano a vivere quasi esclusivamente grazie al Palio. Penso che prima di scrivere qualcosa si debba essere documentati e conoscere la realtà. RadiosienaTv, l’emittente per la quale sono Direttore Responsabile di tre testate giornalistiche, è un’azienda seria con 13 dipendenti strutturati e circa 40 collaboratori nel corso di ogni anno. Affermare che questa emittente produce o comunque è attiva solo in occasione del Palio e grazie al Palio, o comunque paragonarla a chi effettivamente così fa, è assolutamente sbagliato. RadioSienaTv, e invitiamo il vostro redattore a seguirci per avere una più completa documentazione, effettua produzioni durante tutto l’anno, ha un palinsesto completo sia in Tv che in Radio, con approfondimenti costanti e investe su tutti propri canali, in risorse umane, attrezzature, ma anche in tecnologia e in chiave social, esempio lampante il sito radiosienatv.it  che ha da poco lanciato il servizio WhatAapp. Anche la stessa direttrice del Cittadino Online ha stabilmente il suo posto di commentatrice da sei anni nelle nostre trasmissioni, e questo si, senza alcun compenso, per questo la ringraziamo per la qualità che apporta ai nostri programmi. Ma RadioSienaTv è frutto soprattutto del lavoro appassionato di una squadra di giovani giornalisti e qualche “chioccia”, nonché dell’apporto di una famiglia di imprenditori seri che investono sui giovani e sul futuro, nonostante le difficoltà nel ricoprire i costi in una città dove la torta è sempre più piccola.  Ma non hanno paura a farlo. Si perché andando a vedere chi lavora o collabora con la nostra realtà si scopre che per la maggior parte sono giovani. Ho usato il termine “imprenditori”. Parola praticamente sconosciuta a Siena. Forse il problema è questo? Forse il problema è che per molti anni gli editori stessi si sono accontentati di ciò che a Siena pioveva dal cielo e adesso non piove più? Purtroppo non conosco la risposta, ma una cosa è certa. Generalizzare potrebbe essere controproducente. Forse meglio spiegare nel dettaglio i perché delle varie situazioni di crisi e distinguere bene le situazioni.
Andiamo ad analizzare come sono state o saranno rimpiazzate certe posizioni un giorno occupate da figure professionalmente qualificate o giornalisti assunti regolarmente. Andiamo ad analizzare quanti pubblicisti in possesso di regolare stipendio o pensione provenienti da altre attività vanno ad occupare posti di giornalista o ruoli dirigenziali potenzialmente destinati ai giovani, allora si che facciamo un ottimo articolo e riflessione sulla situazione editoriale e giornalistica senese.
Proviamo a farci tutti un bell’esame di coscienza, perché a volte il problema non sta esclusivamente nei soldi, ma nella mentalità.

Il direttore Matteo Borsi

 



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