La campagna d’informazione contro le truffe agli anziani funziona: due tentativi di truffa sono andati a vuoto

Di Redazione | 16 Gennaio 2017 alle 11:17

La campagna d’informazione contro le truffe agli anziani funziona: due tentativi di truffa sono andati a vuoto

Gli anziani si accorgono dei tentativi di truffa e denunciano i fatti ai carabinieri

Dure tentati di truffa andati a vuoto grazie anche alla campagna di informazione contro le truffe ad anziani. I due episodi si sono registrati in particolare a Montepulciano e a Chiusi.

Montepulciano una donna di 72 anni coniugata, casalinga, ha denunciato che  uno sconosciuto, qualificatosi telefonicamente come appartenente alle forze dell’ordine,  aveva tentato una truffa in suo danno sostenendo che suo figlio era in caserma in stato di fermo, poichè era stato coinvolto in un incidente stradale e il suo veicolo era risultato privo di copertura assicurativa. Grazie alla costante campagna d’informazione effettuata dai comandi dell’arma e dalle autorità locali dell’area presso vari centri di aggregazione, la denunciante ha riconosciuto  il consueto modus operandi adottato in tali raggiri, per cui dopo aver accusato lo sconosciuto interlocutore di volerla truffare, ha chiuso la comunicazione prima che il  malfattore potesse avanzare richieste di denaro.

Il secondo episodio si è registrato a  Chiusi Scalo. Una donna di 65 anni, casalinga, ha denunciato che uno sconosciuto, qualificatosi telefonicamente come avvocato, aveva tentato una truffa in suo danno asserendo che suo figlio era trattenuto in stato di fermo presso l’ufficio sinistri del tribunale di Perugia, poichè era stato coinvolto in un incidente stradale e che versando la somma di 5000 euro ad un funzionario, che di li’ a poco si sarebbe recato presso la sua abitazione, avrebbe evitato al suo congiunto conseguenze di natura penale.   A garanzia della veridicita’ di quanto asserito, l’interlocutore ha invitato la signora  a chiamare il 112 per avere certezza dei fatti. La donna prontamente  ha tentato di contattare il citato numero di emergenza, non accorgendosi inizialmente che il malfattore non aveva interrotto la telefonata e che un suo complice, spacciatosi come maresciallo dei carabinieri addetto al pronto intervento, le confermava il fantomatico incidente. La donna ha riferito che dopo aver riagganciato il telefono ha sentito suonare al suo citofono, ma non ha aperto non fidandosi dei suoi interlocutori. La medesima ha affermato che nel prosieguo della giornata non si è presentato più nessuno per riscuotere la somma richiesta.



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