Laura Boldrini al carcere di Siena: "Spazi angusti, troppi detenuti e manca un giudice di sorveglianza"

La deputata del Pd ha evidenziato anche la carenza di personale penitenziario e amministrativo e si è detta preoccupata dalla mancanza dei fondi per i corsi psicologici rivolti agli uomini maltrattanti

Di Redazione | 6 Aprile 2024 alle 19:00

Rimane critica la situazione della Casa Circondariale di Siena che è arrivata ad ospitare 74 detenuti (una ventina in più rispetto alla capienza massima) a fronte di una carenza di organico evidenziata dal personale stesso poche settimane fa con un sit-in in piazza Santo Spirito. A tracciare il quadro della situazione è stata l’onorevole Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo che questa mattina ha visitato il carcere di Santo Spirito, incontrando il direttore Marco Grasselli, il Garante dei detenuti del Comune di Siena Stefano Longo, i detenuti e la polizia penitenziaria. Il primo punto che è emerso da parte dei detenuti è la necessità di magistrati di sorveglianza.

“Tutti i detenuti hanno evidenziato che manca un giudice di sorveglianza che segua i loro casi, motivo per cui non possono accedere ai benefici previsti per legge e questo crea anche tensioni difficili da gestire per chi deve gestire il carcere – ha detto Laura Boldrini -. Scriverò al presidente del tribunale affinchè ci sia la designazione di un magistrato di sorveglianza destinato a questo istituto carcerario. Al contempo penso anche ad una interrogazione in merito alla carenza del personale penitenziario e al sovraffollamento”.

Inoltre Boldrini ha evidenziato che gli spazi sono esegui e angusti rispetto al numero di detenuti. A mancare è anche il personale penitenziario e amministrativo. La pianta organica prevista è infatti di quarantasette unità di personale della Polizia Penitenziaria, di cui effettive solo solo trenta. Boldrini ha inoltre evidenziato la mancanza di fondi per i corsi rivolti agli uomini maltrattanti, ovvero coloro che si sono macchiati di reati di violenza domestica, violenza sessuale.

“Gli spazi sono angusti e ci sono troppi detenuti rispetto alla disponibilità di posti. Un altro punto che mi preoccupa molto è che i corsi psicologici per gli uomini maltrattanti non ci sono più. Noi abbiamo una legge, il codice rosso, ma non abbiamo fondi che consentano poi di poter mettere in atto quello che la legge stessa dice. Anche questo sarà nell’interrogazione parlamentare che sottoporrò all’attenzione del ministro Nordio”.



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