L’autunno lento a Castel Monastero: un viaggio tra sapori, vigne e silenzi toscani

Davide Canella apre le porte del ristorante stellato Contrada a due grandi interpreti della cucina italiana – Giovanni Vanacore e Pasquale D’Ambrosio – per due serate d’autore che uniscono Toscana, Costiera Amalfitana e Sardegna in un dialogo di sapori e creatività.

Di Simona Sassetti | 4 Novembre 2025 alle 10:00

L’autunno lento a Castel Monastero: un viaggio tra sapori, vigne e silenzi toscani

L’autunno veste la campagna senese dei suoi colori più intensi: le colline si tingono d’oro e di rame, l’aria si fa più nitida e il ritmo del tempo rallenta. È in questo scenario che Castel Monastero, incantevole resort cinque stelle ricavato da un antico monastero medievale immerso tra le vigne del Chianti, accoglie i suoi ospiti con un’esperienza che unisce gusto, benessere e autenticità.

Affiliato ai Leading Hotels of the World e di proprietà della famiglia Marcegaglia, Castel Monastero interpreta la stagione autunnale come un invito a riscoprire la lentezza e la bellezza delle cose genuine, in un dialogo costante tra territorio, cucina e spiritualità.

Protagonista assoluta è la cucina dello chef Davide Canella, alla guida del ristorante stellato Contrada. Con la sua brigata, Canella inaugura una serie di cooking class dedicate alla Toscana più autentica: momenti di condivisione dove la memoria incontra la materia prima, e gli ingredienti locali si trasformano in piatti che raccontano la stagione con semplicità e tecnica.

Il mese di novembre sarà animato da due cene a quattro mani di altissimo livello.
 6 novembre – Canella ospiterà Giovanni Vanacore, Executive Chef di Palazzo Avino, per un incontro tra la forza mediterranea della Costiera Amalfitana e l’eleganza toscana di Contrada.
15 novembre – Seguirà un nuovo dialogo tra mare e terra con Pasquale D’Ambrosio del 7Pines Resort Sardinia, in un intreccio di profumi e consistenze che celebrano la creatività e l’identità.

Vigne e cantine: l’anima del Chianti

Il viaggio sensoriale prosegue nelle antiche cantine del borgo, dove le esperienze enologiche conducono alla scoperta del Chianti e dei grandi terroir italiani.
Tra profumi di legno e mosto, le degustazioni guidate e le masterclass accompagnano gli ospiti attraverso un percorso che celebra la cultura del vino come forma d’arte e di conoscenza del territorio. Dopo un recente restyling firmato dall’architetto Ilaria Pianigiani, la Spa Monasterii si presenta come un rifugio di armonia e rigenerazione. Il design dialoga con la spiritualità del luogo e con le antiche tradizioni ayurvediche, mentre la collaborazione con Biologique Recherche, maison francese di luxury skincare, introduce trattamenti d’avanguardia dedicati alla cura e al riequilibrio della pelle.

“L’autunno a Castel Monastero è un invito a rallentare, ad ascoltare e a ritrovare la bellezza delle cose autentiche. È la stagione in cui la nostra cucina, il paesaggio e la Spa si fondono in un’unica esperienza di benessere e ispirazione”, dichiara Graziella Arba, General Manager di Castel Monastero.

Con l’arrivo dell’autunno, nei boschi che circondano il borgo si rinnova il rito antico della caccia al tartufo, accompagnati da esperti tartufai e dai loro inseparabili cani. Un’esperienza che nasce nel silenzio della terra e culmina a tavola, dove il frutto della ricerca diventa protagonista di piatti che esaltano il sapore più prezioso della stagione.

Per chi ama invece camminare immerso nella natura, Castel Monastero propone itinerari di trekking tra i borghi e le vigne: dall’Anello dei Castelli ai percorsi che conducono a Castelnuovo Berardenga e San Gusmè, ogni sentiero è un racconto di luce e silenzio, un invito a riscoprire la lentezza del passo e la profondità del paesaggio.

In ogni gesto e in ogni esperienza – un calice condiviso, un passo nel bosco o un piatto che racconta una storia – Castel Monastero celebra l’arte del vivere lento. L’autunno diventa così un tempo di ispirazione e di bellezza, un invito a fermarsi e a lasciarsi abbracciare da una Toscana che non si guarda soltanto, ma si vive.

Simona Sassetti

Nasce a Siena nel 1991, lavora a Siena Tv dal 2016. Ha scritto prima sul Corriere di Siena, poi su La Nazione. Va pazza per i cantanti indie, gli Alt-J, poi Guccini, Battiato, gli hamburger vegani, le verdure in pinzimonio. È allergica ai maschilismi casuali. Le diverte la politica e parlarne. Ama il volley. Nel 2004 ha vinto uno di quei premi giornalistici sezione giovani e nel 2011 ha deciso di diventarlo



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