Leocorno, il capitano Bari: "Ci meritavamo questa vittoria. Giovanni è stato l'interprete perfetto"

Grandi emozioni alla Cena della Vittoria. Il Priore Mariotti: "Siamo andati avanti tutti insieme verso la rinascita". Tittia: "La cosa più bella che mi porterò nel cuore è che ho visto in voi la convinzione che io ero la persona giusta per liberarvi dai 15 anni di carcere"

Di Redazione | 9 Ottobre 2022 alle 12:00

Leocorno, il capitano Bari: "Ci meritavamo questa vittoria. Giovanni è stato l'interprete perfetto"

La notte del Leocorno. Nel suggestivo scenario delle Logge del Papa la contrada di Pantaneto ha festeggiato la vittoria del Palio del 17 agosto scorso, arrivata dopo 15 anni di “digiuno”, grazie alla splendida galoppata, con tempo da record, di Giovanni Atzeni detto Tittia e Violenta da Clodia.

“È difficile mettere per scritto emozioni e raccontarle in questo luogo storico – ha confessato il Priore Alessandro Mariotti nel discorso di saluto alla sua “bellissima contrada”. Già dal 13 agosto si respirava un clima diverso – ha aggiunto -, tutto è cominciato quando Roberto è uscito da piazza mandando un bacio verso il cielo.  Poi sei arrivato te Giovanni che ci hai permesso di crederci davvero. Grazie al capitano che ha portato te, il migliore fantino. Ho sentito ripetere tante volte la parola vincere. Era il momento giusto, e anche te Giovanni lo hai detto. Quando poi ti ho visto primo al bandierino ho pensato alle persone che mi vogliono bene. E questa vittoria la dedico a te Silvia, ci manchi ma so che sei qui con noi. (la sorella scomparsa a soli 42 anni, ndr). Non avrei mai pensato di essere qua davanti al popolo di una contrada vittoriosa – ha concluso -. Nel palio bisogna avanzare insieme, tutti insieme, verso la rinascita. Questi siamo noi. Questo è il Leco”.

“E’ difficile trattenere l’emozione – gli ha fatto eco il Capitano Massimo Bari -. Non avrei mai pensato di vincere palio da capitano, era solo un sogno da bambino. Ho sentito l’appoggio di tutta la contrada e ho sentito dalle persone a me molto vicine la sensazione che ci fosse qualcosa nell’aria che diceva che ce la potevamo fare. E più il lavoro che portavamo avanti cresceva, più crescevano le sensazioni positive. Poi c’è la componente della fortuna, che negli ultimi anni non c’era stata. Abbiamo deciso di donare alla contrada uno zucchino – racconta -, ognuno di noi ha contribuito. Io l’ho fatto con alcuni concetti che ho trascritto nello zucchino. Rinascita e sogno. (La frase ‘magica’ che è incisa nello zucchino indossato da Tittia è “dalle difficoltà possono nascere cose meravigliose”, ndr). E poi una stella che è nella parte frontale dello zucchino e che è stata donata dall’artigiano anche a me e al priore.
Altra componente fondamentale è Violenta, che qui ha trovato ambiente sereno, dove ha potuto dare il massimo. Giovanni è stato l’interprete che ha saputo entrare in punta di piedi in questa contrada da grande professionista e ha fatto dare il meglio a tutti coloro che erano a lui vicini. Ringrazio tutti i collaboratori, i veterinari, lo staff della stalla, i guardia fantini, i barbareschi.
Grazie a tutta la contrada. Una contrada che si meritava questa vittoria. Voglio dire a Giovanni è che mi fa piacere di aver conosciuto lo spessore della persona”.

Poi la parola è passata a Giovanni Atzeni detto Tittia, il fantino vittorioso.

“Ringrazio il mio priore preferito del Palio di Siena… – dice Tittia sorridendo -. E poi il capitano e tutta la dirigenza. Mi avete fatto vivere tre giorni di massima tranquillità, grazie a tutti i collaboratori. La cosa più bella che mi porterò nel cuore è che ho visto in voi la convinzione che io ero la persona giusta per liberarvi da questi 15 anni di “carcere”. E questo deve essere solo l’inizio”.-

 

 



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